Andiamo a fare il Tour de France? Come no, prima però terminiamo il Giro d’Italia…
È nata così la prossima avventura che stiamo per affrontare. Grazie a 4Granfondo siamo stati invitati a partecipare alla prossima Etape du Tour, un evento che fino a qualche mese fa per me poteva tranquillamente essere un documentario di Discovery Channel, utilissimo per prendere sonno in una serata afosa di mezza estate.
Ancora dovevo scalare lo Stelvio ed ero entusiasta per aver completato la Mallorca312, per cui mi ero convinto che fosse un buon modo per tenermi allenato. Ovviamente mi sbagliavo. Piano piano mi sono accorto che si tratta di un nuovo tentativo di superare i miei limiti.
“Banalmente” dovremo affrontare la 20a tappa del Tour de France (esattamente lo stesso percorso che affronteranno i professionisti due settimana dopo di noi) che va da Megève a Morzine con 4 salite che mi dicono essere mitiche: Col des Aravis, Col de la Colombière, Col de la Ramaz, Col de Joux Plane. Un totale di 146 km con l’ultima salita che in tanti definiscono epica. Il dislivello? Non lo voglio sapere…
Per prepararmi con qualche metro di salita nelle gambe, nel mese di giugno ho percorso quasi 14.000m di dislivello, come non avevo mai fatto in vita mia, non ci voleva molto visto che ho iniziato ad andare in bici da corsa meno di un anno fa. Benefici? Mi ritrovo con due gambe mai state così gonfie, allo stesso tempo sento che non riesco più a spingere come prima. Dopo qualche chilometro mi sento senza più forza e con dei dolori nei muscoli che mi ricordano i principi di crampi che avevo provato sulla salita allo Stelvio.
Leggendo qua e là nei blog e su pagine specializzate capisco che forse si tratta di DOMS – in sostanza dolori muscolari da sovraccarico perché il muscolo si contrae per tornare alla sua lunghezza originaria. Per lenire i dolori pare si debbano fare massaggi (meraviglia!) e ridurre il carico – sì ma ma poi ce la farò a scalare il Col de Joux Plane?
In sostanza a 7 giorni dalla partenza della mia preparazione fisica non sono soddisfatto, mentre la bicicletta ha raggiunto un altro livello grazie a un nuovissimo, leggerissimo, rigidissimo e morbidissimo cockpit (pipa + piega + reggisella) in carbonio fornito da FSA e a delle ruote sempre in carbonio Metron 40 su cui montare dei leggerissimi tubolari. Non da ultimo con la nuova catena, dopo aver percorso i miei primi 6.000Km, il cambio Centaur ora pare essere un SuperRecord: preciso e silenzioso, come nuovo.
Un particolare che a molti sarà sfuggito. L’Etape si correrà il 10 luglio una domenica qualunque in cui si giocherà la finale di Euro 2016. Non succede ma se succede… in mezzo ai francesi? Meraviglia!
[…] dalla fine, perché il rischio di assistere ai festeggiamenti dei bleu in terra francese è stato altissimo. Abbiamo guardato la finale da un comodissimo divanetto posto […]