Partiamo dal basso e facciamola facile: i watt esprimono banalmente la potenza, quindi è il vero e unico parametro che misura la potenza del ciclista. Il rapporto peso/potenza determina di fatto la prestazione del ciclista.

Per i motivi di cui sopra, la misurazione dei watt, dovrebbero essere il parametro più importante da rilevare, più della frequenza cardiaca, più della velocità stessa.

Oggi non tutti abbiamo il dato per una semplice motivazione economica: misurare i watt costa. Più di un normalissimo ciclocomputer con fascia cardio, ma ormai non più di un gps Garmin, diventato di uso comune anche grazie a Strava.

Ma faccio ancora un passo indietro. Ho scoperto quest’inverno i rulli smart ed il loro utilizzo con Zwift, il che mi ha fatto approcciare il concetto di watt, che il software in questo caso misura sulla catena, con un dato non precisissimo ma indicativo.

Ho imparato quindi a seguire  le tabelle di allenamento, basate esclusivamente sui watt, parametrizzati sul mio FTP, che non è altro che la potenza media che ogni atleta è in grado di tenere per un’ora di fila. Una cosa l’ho capita subito, i watt sono fondamentali per poter seguire dei metodi di allenamento in maniera più scientifica rispetto ai bpm, che sono un parametro si attendibile, ma legato a troppi fattori esterni (avete mai notato quanto si alza la frequenza media se la sera prima vi è scivolata una birretta di troppo?).

Bene, per chi come me all’allenamento a secco non fa seguire allenamenti in strada, usando l’inverno per trasformare la noia dei rulli in allenamenti “scientifici”, ma lasciando all’estate il piacere delle uscite in strada, senza troppi condizionamenti, il dubbio era se l’utilizzo dei power meter avesse senso.

L’accoppiamento degli Assioma Favero con il Wahoo Bolt si conclude in pochi secondi, dopodichè bisogna avere l’accortezza di impostare la visualizzazione sul display della media dei 5 secondi, in quanto la potenza immediata è un dato che continua a variare a seconda della rotondità della pedalata.

Esco in strada con la curiosità del riscontro reale, e le sensazione, guarda te che strano, hanno riscontro. Come sempre parto troppo forte nelle salite, chiedendomi se i 300 watt segnalati sono reali, per finire al gancio faticando ad arrivare ai 200. Da qui la vera e grande utilità per chi fatica a tenere un ritmo costante in salita, lasciandosi trascinare dalla voglia di fare ai piedi delle cime. Utilizzare il “wattometro” è un modo per limitarsi e non fare fuori giri: tenersi al 85/90% del proprio FTP è un metodo tanto semplice quanto infallibile per non andare oltre.

La quantità di dati messi a disposizione è enorme, qualcuno intellegibile, qualche altro meno. Sicuramente interessante sapere il bilanciamento della pedalata (nel mio caso equo 50-50 tra destro e sinistro), ma anche i watt medi delle proprie uscite. Questo dato, unitamente alle curve di potenza nel tempo (ovvero, potenza media per n secondi), sono la cartina tornasole del proprio stato di forma, e non mentono rispetto alla crescita/calo della propria gamba.

Per il principio di cui sopra, ovvero quello di usarli come peacer, tenere un wattaggio medio su una salita conosciuta vuol dire poter impostare un obiettivo e, tenendo solamente qualche watt in più di media rispetto a quelli usati durante il proprio PR, migliorare il risultato finale. Sulle salite sconosciute, semplicemente tenere un ritmo costante senza farsi influenzare dai bpm che, sopratutto in altura, sono influenzati dall’assenza di ossigeno.

Il prodotto con il quale abbiamo testato l’utilizzo dei watt è un prodotto eccellente, compatibile con le tacchette look, disponibile in due varianti: puoi decidere di acquistare gli Assioma Favero sia nella versione uno (1 pedale) che in quella duo  (2 pedali). La differenza di prezzo è sostanziale, 499 euro vs 799 euro (*). Nel caso non avesse i pedali (improbabile) le 300 euro di differenza sono parzialmente compensati dal non dover comprare una coppia di pedali look per poi usarne uno solo, in caso contrario, per il semplice amatore la versione uno è più che sufficiente, soprattutto una volta constatato che la pedalata è bilanciata e non si hanno problemi di sorta in questo senso.

* Aggiornamento di dicembre 2018 – Rivisti al ribasso i prezzi:  Assioma UNO €445.00 IVA inclusa – Assioma DUO €695.00 IVA inclusa

Mi segnalano sui social che ho scritto una bestiata…se compri la versione uno, comunque il pedale senza power meter te lo danno, e non devi comprare i Look, quindi il ragionamento cade…

Il prodotto è veramente ben fatto, con un sistema di ricarica tramite contatti magnetici comodo da usare. La durata della batteria, che sinceramente non ho rilevato, è sufficiente per potersene sostanzialmente dimenticare e ricaricare solo per le grandi occasioni.

Per chi è: per tutti, per avere un dato in più, per chi ha piacere a rileggere i numeri, per chi con i numeri ci gioca mentre pedala. Per chi sui watt costruisce una strategia di gara, sia che l’obiettivo sia vincere sia che sia portare a casa la pelle.

Non è per chi si vuole tenere in saccoccia qualche centinaia di euro e per chi tutto sommato anche il cardio non l’ha mai guardato più di tanto e preferisce staccare completamente il cervello e pedalare finchè benzina ne ha.

 

Posted by Gio

Terzino sinistro per indole, ciclista per esigenze di salute, comincia a pedalare dopo aver sfondato la soglia dei 100 kg. Si appassiona alla bici e tenta di dimagrire per andare meno piano in salita. Ossessionato dalla tecnologia scopre Strava, dal quale sta tentando di disintossicarsi. Pedala sua una BMC RoadMachine con Campy Record EPS Disc e Bora.

9 Comments

  1. […] Shimano Ultegra, ruote Fulcrum Zero, copertoncini Vittoria Corsa Graphene e pedali/powermeter Favero Electrics Assioma; peso bici nella versione provata, già pronta per uscire (cioè con pedali, supporti […]

    Rispondi

  2. Francesco Giovannini 9 Luglio 2018 at 10:18

    Ciao, ma scusa, tu conosci chi utilizza anche un solo pedale Assioma ed un Look?

    Rispondi

    1. Ciao Francesco, avevo scritto un cagata pazzesca, poi corretta…anche se compri l’uno, Assioma ti da il secondo pedale senza power meter…effettivamente era ovvio!

      Rispondi

  3. […] Per questa Etape abbiamo usato: bici Hersh Speedrace, montata con Campagnolo Record, ruote Campagnolo Bora One 35 mm., copertoncini Pirelli Pzero e pedali/powermeter Assioma di Favero Electrics […]

    Rispondi

  4. […] approfittare della vacanza a Riccione del fratello per soffiargli il power meter Assioma, farmi una vaga idea del mio FTP (cioè la soglia di potenza che riesco a tenere per […]

    Rispondi

  5. […] i giri che vuoi a 40 km/h bello a ruota risucchiato dal gruppo senza far fatica (per dire, dati Assioma alla mano, nel giro record a 45 km/h ho fatto 185 watt medi, più o meno quanti ce ne vogliono […]

    Rispondi

  6. […] con Campagnolo Record, ruote Campagnolo Bora One 35, copertoncini Pirelli Pzero e pedali/powermeter Assioma di Favero Electronics. Abbigliamento BKLK by Dotout (in vendita qui), calze The Wonderful Socks, casco […]

    Rispondi

  7. […] Per questa Gran fondo ho usato: bici Hersh Speedrace, montata con Campagnolo Record, ruote Campagnolo Bora One 35, copertoncini Pirelli Pzero e pedali/powermeter Assioma di Favero Electrics […]

    Rispondi

  8. […] One 35, copertoncini Pirelli Pzero, sella San Marco Mantra, manubrio Deda Zero, pedali/power meter Assioma Favero Electronics … tutto MADE IN […]

    Rispondi

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.