Aspettative confermate: una pedalata all’Autodromo di Monza è divertimento allo stato puro per chi vuole pedalare
pancia a terra per fare il tempo sul giro, per chi vuole sciogliere la gamba stando a ruota (come noi che siamo reduci dai 300 km della Mallorca 312), per chi vuole fare un giro a fuoco e poi rialzarsi in attesa di essere raggiunto dal gruppone successivo, per chi vuole fare una sgambata ad andatura rilassata nel parco urbano più grande d’Europa e per chi vuole sentirsi Vettel o Bayliss … insomma, a ciascuno il suo modo di divertirsi.
Noi abbiamo fatto un po’ di tutto … giri pancia a terra presi dall’entuasiasmo appena entrati in pista, in cui ancora una volta abbiamo apprezzato l’incredibile scorrevolezza dei copertoncini Vittoria Corsa Graphene, sprint velleitari sul rettilineo di arrivo e inevitabili momenti di relax per riportare il cuore sotto il livello di allarme.
Quello che è incredibile è che anche in bici si hanno le sensazioni da formula uno … nelle chicane bisogna piegare e disegnare le curve per non perdere 10 metri ogni volta (consiglio di gonfiare le gomme al massimo) e sulla parabolica si sente parecchio la compressione, prima che l’ingresso sul rettilineo finale, in leggera salita, faccia perdere tutta l’ebbrezza da velocità.
In ogni caso, dove altro si trova un nastro di asfalto liscio (anche se molto più crepato di quanto ipotizzassi), nel bosco e senza macchine ?
Magari girarci per 12h alla Cycling Marathon è un po’ noioso, ma un’oretta dopo l’ufficio è un vero piacere, da riprovare, soprattutto se prima o dopo si approfitta per fare una pedalata nel parco di Monza (chi non lo conosce ne resterà affascinato).
Ieri, per le prove della 12h Cycling Marathon c’erano circa 900 persone, di cui 850 accreditate, che giravano a tutte le velocità; forse l’unico difetto di queste iniziative è proprio la grande differenza di velocità tra i vari gruppi ed il rischio di arrotarsi l’un l’altro nelle chicane.
Per il 2016, potrete trovare qui gli orari di apertura dell’autodromo alle bici.
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