Chi non avesse voglia di farsi chilometri a piedi per visitare Berlino ha due alternative: prendere un bus hop on-off e condividere la giornata con tanti nuovi amici giapponesi oppure iscriversi alla Euroeyes Berlin Velothon 60 km; l’itinerario esatto dei bus francamente non lo conosco, quello della Velothon invece l’ho imparato a menadito:
km 0 (ingresso in griglia): a sinistra della griglia, il Memoriale della Shoah, il bellissimo monumento composto da migliaia di pilastri in cemento armato grigio scuro di altezza variabile; attraversarlo in bici mi sembra poco rispettoso dell’opera e delle vittime dell’olocausto, ma un’occhiata da fuori merita comunque.
km 0 (linea di partenza): Potsadamer Platz, la griglia è proprio sotto il Daimler Building (Renzo Piano) e a due passi dal Sony Center, due tra le più belle opere di architettura moderna di Berlino.
km 3: Kaiser Wilhelm Memorial Church, chiesa sventrata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, che nel dopoguerra si è deciso di lasciare così in memoria dell’orrore della guerra affiancandola da una nuova chiesa supermoderna … scelta molto bella, soprattutto se si pensa alla ricostruzione un po’ troppo patinata di altri edifici.
km 5,5: Schloss Charlottenburg, residenza estiva della Regina Sofia Carlotta, iniziata nel 1695, poi ampliata, bombardata, distrutta e ricostruita (come quasi tutti gli edifici storici di Berlino, peraltro).
km 12,3: ingresso nella foresta di Grunewald, bosco praticamente in città con numerosi laghetti che sembrano le casette da sogno delle vacanze di Zio Paperino, ma senza dare l’impressione che la barca ormeggiata al molo abbia un buco nella chiglia e che in casa un topino si stia sbafando la colazione di Zio Paperino.
km 29,4: uscita dal parco.
km 40,7: Mariendorf, si ricomincia a sentire l’atmosfera cittadina e si inizia vedere in lontananza la torre della televisione, che fa un po’ da bussola per tutta Berlino e fa sentire un po’ più vicino all’arrivo.
km 44,2: chi non avesse mai fatto una sgambata su una pista di decollo di un aeroporto internazionale ha finalmente il suo momento, si entra al Tempelhof, uno degli aeroporti più grandi d’Europa all’epoca dell’inaugurazione (1923) oggi trasformato in un parco … passarci in bici, che piaccia o meno l’architettura dell’epoca, è talmente strano che è emozionantissimo (il che significa anche che la velocità si impenna di 4-5 km/h).
km 46,4: uscita dall’aeroporto (purtroppo) e ritorno verso il centro della città.
km 50,0: Fiedrischain – Kreuzberg, si pedala lungo viali alberati sotto la ferrovia sopraelevata, tra i kebabbari di Little Istanbul, negozi etnici, botteghe alternative e gallerie di artisti che stanno piano piano riqualificando il quartiere … sembra il posto meno adatto al ciclismo, eppure è affascinante, è il tratto più vissuto e quello con più spettatori, anche se sono li solo per farsi un kebab+birra.
km 51,8: Oberbaumbrucke, secondo alcuni il ponte più bello di Berlino, secondo altri la brutta copia di una giostra di Gardaland in stile medievale (io voto per la seconda).
km 52,2: East Side Gallery, uno degli ultimi tratti rimasti del Muro di Berlino (circa 1,5 km), sul quale subito dopo la caduta del muro street artist di fama mondiale hanno dipinto murales per celebrare la libertà (il più celebre è quello del bacio mortale tra Breznev ed Honecker).
km 53,2: Berlino Est (Holzmarkt Strasse, Lichtenberger Strasse, Karl Marx Allee), una lunga serie di case o fabbriche di epoca socialista, alcune ancora in uso e altre abbandonate, senza un albero… un obbrobrio dal punto di vista estetico, ma da vedere comunque per capire la storia di Berlino (e non solo).
km 55,6: Alexander Platz, finalmente si arriva sotto la torre della televisione e si inizia a respirare aria di traguardo.
km 59,3: Kapelle Ufer, il lungofiume all’altezza degli edifici parlamentari: sulla sinistra, un po’ nascosta, la Marie- Elizabeth Luders Haus (meravigliosa!), sull’altra sponda il Reichstag, la cancelleria e i musei del Tiergarten, sulla destra la meravigliosa Hauptbanhoff, tutta in vetro … una meraviglia, per me di gran lunga il tratto più bello di tutta la pedalata, niente da invidiare ai paesaggi delle più belle gran fondo in motagna.
km 64,0: ingresso al Tiergarten poer il rettilineo finale, un chilometro tutto dritto e largo per una meravigliosa volatona finale.
km 65,2: linea di arrivo, davanti alla Porta di Brandeburgo.
km 65,2 + 500 mt.: passaggio sotto al Reichstagg (il Parlamento) con la nota cupola in vetro di sir. Norman Foster.
km 65,2 + 800 mt: birra party (ottima anche quella analcolica).
Insomma, il percorso della Euroeyes Berlin Velothon passa davanti a tutti i luoghi e monumenti più significativi di Berlino, eccetto l’Isola dei musei e l’Unter den Linden (peraltro molto meno bello della sua fama) ed il Museo Ebraico di Daniel Liebeskind (per la verità nel complesso un po’ noiosino, salvo Le foglie cadute, l’installazione di Kadishman in memoria della vittime della Shoah, che valgono da sole un viaggio a Berlino); è ovvio che ognuno di questi posti meriti una visita più approfondita di un passaggio in bici più meno veloce, ma anche passarci in bici è bellissimo, soprattutto se li si conoscesse già e si riuscisse a riconoscerli.
Che dire, bello … ad una gran fondo cittadina non si può chiedere di più che entrare nel vivo di una città ed apprezzare le sue cose più belle.
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