Una foto che è diventato un classico dei miei scatti

Argegno – Un classico 

Quando ero bambino c’era un gioco che eravamo soliti fare nel cortile di casa: partire dal cancello di ingresso e affrontare due discese in sequenza per arrivare a tutta velocità verso il muro finale. La sfida era non toccare i freni se non dopo la seconda discesa, arrivando il più vicino possibile al muro con un’unica frenata. Se avessi avuto tra le mani la Canyon Endurace avrei vinto a mani basse, soprattutto avrei evitato di schiantarmi tutte le volte per cercare di vincere la sfida…

Il disco di questa bici Canyon mi ha letteralmente fatto tornare bambino, permettendomi di provare sensazioni che pensavo di non potere più provare. Il primo riscontro l’ho avuto scendendo da Sormano nel bosco di pini che porta verso il Ghisallo. Le sensazioni sono state quelle di avere tra le mani non più una bicicletta ma la mia vecchia moto enduro. Poi però le impressioni sono cambiate, in effetti in curva la mia vecchia BMW non era così agile e le frenate piano piano si allungavano. Con la Endurace invece riesco in tutte le curve a staccare all’ultimo, senza bisogno di pulire le ruote o passare da 0 a 1 nella sensazione di frenata: non freno, freno al massimo. Con il disco ci sono tutte le fasi intermedie, dove riesco ad apprezzare la modularità della frenata.

La conferma che la discesa sia una discesa di livello mi arriva anche dal fatto che per la prima volta le auto dietro faticano a starmi dietro. Mi sento uno squalo senza denti, ma pur sempre uno squalo, al punto che mi alzo sui pedali in uscita di curva per trovare subito la velocità massima, manco fossi in fuga ma l’ebrezza della velocità in tutta sicurezza mi porta a spingere appena posso.

canycerno

Riva di Cernobbio

La discesa non è il tipo di strada dove cercare di studiare le reazioni del telaio, ma è anche vero che le prima sensazioni sono quelle di avere una bicicletta di altissimo livello, che infonde sicurezza perdonando i miei errori e lasciandomi sempre nelle condizioni di impostare la traiettoria ideale.

Sarà poi in un tratto di salita dolce al 3/4% in cui apprezzerò la rigidità del telaio. La salita è quella di Gandria che dalla dogana tra Italia e Svizzera, arrivando da Porlezza, porta a Lugano. Una salita sfiancante che parte dolce ma arriva con una pendenza sempre maggiore, ma mai dura, per cui le gambe possono sempre girare per cercare la massima velocità. Ed è qui che il telaio di questa Canyon permette di trasferire tutta la potenza ai pedali, dandomi la sensazione di non perdere nemmeno un watt a causa della flessione del telaio.

Watt che si potrebbero perdere nel reggisella, dove Canyon ha deciso di usare un supporto flessibile, che flette sotto il mio peso quando prendo delle buche, o quando decido di spostarmi verso la parte posteriore della sella. L’ammortizzamento è sempre molto dolce, quasi impercettibile, ma rende le asperità del terreno meno fastidiose, ancora più della sensazione che ho provato passando da un reggisella in alluminio a uno in carbonio.canylagio

Esteticamente la Endurace è una bici che non passa inosservata. Nei miei giri attorno al lago di Como, ha ricevuto apprezzamenti sia da coloro che mi sorpassavano (tanti) sia da coloro che ho trovato al semaforo. Le domande che mi sono state poste hanno sempre riguardato i dischi e il prezzo. Quest’ultimo è veramente competitivo, un rapporto qualità/prezzo che difficilmente può essere superato da altre aziende che hanno una filiera ben più complessa e acquisti che non permettono costi così competitivi grazie alle economie di scala.

Vela e Canyon a Torriggia - Laglio

Le nostre due bici in prova a Torriggia – Laglio

Economia di scala che impediscono di montare su una bici che ho provato, una compatta con un 12-29 che normalmente trovo sulla mia Wilier. Sulla Canyon ho trovato lo standard offerto in vendita: un 36-52 con un 11-27 che non mi ha impedito di salire un po’ ovunque, ma che credo faticherei a portare in cima in situazioni limite che ho vissuto l’anno scorso durante l’Etape du Tour o la StelvioSantini. Magari abbinando un 11-32 alla guarnitura semi-compact mi sentirei un po’ più tranquillo.

Da ultimo non va dimenticata la bellezza del manubrio integrato: un unico pezzo aerodinamico, privo del collegamento pipa-piega, che assicura una presa solida e sicura, con un’impugnatura piatta su cui appoggiarsi quando si vuole far riposare la schiena o spingere in salita. Non solo un pezzo da museo di design, ma anche un manubrio comodo e rigidamente/morbido. Bellissimo.

Insomma, una bici di cui è facile innamorarsi sia per prestazioni sia per il livello di cura della parte estetica. La conclusione a cui sono giunto è la stessa di Gio. Inutile pensare a troppe menate riguardo freni, manutenzione o come si affrontano normalmente le discese. Se dovessi comprare una bici oggi, questa sarebbe la mia prima scelta.

Darsena di Torno

Darsena di Torno

Posted by Max

Ciclista da quando è nato. Ha provato la sua prima bici da corsa nel 2015 perché si erano esauriti gli sport da lui praticabili e ne è rimasto folgorato: "posso tornare a fare sport senza soffrire di tendinopatia!", per poi tornare a soffrire sulle salite attorno al lago di Como. Lavora in aziende digitali da vent'anni e pratica anche la vela (senza soffrire). Ha una Wilier GTR 2015, una Passoni XXTi Campy Super Record + Bora e una Canyon Neuron. Scrivigli a max@bklk.it

8 Comments

  1. Max
    Che modello è la bici della prova?
    SL/SLX? 8/9?
    Grazie per la risposta

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    1. E’ la Endurace SLX 9.0 – ora il listino Canyon è leggermente cambiato. Quella che ho provato montava Dura Ace meccanico e ruote DTSwiss, che sono i due parametri più importanti. Considerando ora le bici a listino, corrisponde a una SLX 8.0

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  2. Ciao sono alessandro ,
    Devo decidere l acquisto di una bici tipo e durante e sono indeciso tra una gtr wilier è una canyon .Visto che tu ce l hai la wilier e hai testato là canyon cosa mi consiglieresti ?

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    1. Ciao Alessandro. Dipende da tanti fattori. La Wilier rispetto alla Endurace se abbinata con i giusti componenti è più leggera e reattiva. Mentre la Endurace è più solida e granitica con dei freni da urlo. Insomma dipende da quello che cerchi dalla bicicletta, se montagne e leggerezza meglio la Wilier, se preferisci spingere in pianura ed essere sicuro quando pinzi magari anche su gravel, allora la Canyon. Comunque due bellissime biciclette, entrambe molto comode e affidabili. Ciao

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  3. […] da ciclocross, al massimo sono arrivato a provare qualche bici endurance/gravel, inclusa la Endurace sempre di Canyon. Per cui mi aspettavo una bici pesante, granitica e in grado di non farmi affondare nel fango, che […]

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  4. […] per alleviare i colpi nella parte bassa della schiena. Sistema che avevamo già visto sulla Endurace che abbiamo avuto in prova un paio di anni […]

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  5. Ciao, come si comporta in un fuori strada leggero?

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    1. Alla grande. Ho fatto una Strade Bianche sotto l’acqua e non avrei potuto avere bici migliore.
      https://www.bklk.it/it/il-fascino-del-fango-e-delle-strade-bianche/

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