Era da un po’ di tempo che volevo provare una Gravel e niente di meglio che farlo con una Canyon Grail AL 7.0 SL.
La versione che Max e Gio mi hanno concesso è quella in alluminio monocorona con un peso di 9.13 kg come da specifiche Canyon.
Montarla appena tirata fuori dal cartone è un attimo, chi ha Canyon lo sa. Regolo l’altezza sella e attacco i pedali della mia bici da corsa.
Si parte. Arrivando da una Canyon Ultimate da 7 Kg e mezzo, la differenza la sento subito, così come su strada le ruote da 40 mm simulano la comodità del divano di casa mia, allo stesso tempo mi rallentano rispetto alle velocità solite.
Cerco quindi, riesumando percorsi che sono solito fare in MTB, di iniziare a prendere confidenza con il mezzo. Proprio dietro casa ho un tratto di sterrato che funge da percorso-vita, con non troppi sassi in giro. Il grip degli pneumatici è assolutamente eccellente nonostante nei giorni scorsi qualche goccia d’acqua abbia lasciato fango e pozze d’acqua tipo partita di tennis fantozziana.
Con i primi sassi realizzo di non essere su una mountain-bike e soprattutto di avere un telaio rigido. Sono ad una pendenza che oscilla tra il 9 e 12 percento e con il rapporto più agile. Capisco che forse con una gravel monocorona sono quasi al limite.
Allo stesso modo l’impugnatura sul manubrio è molto confortevole e mi permette un buon controllo. Esco dallo sterrato per approcciarmi a circa un 4 km di discesa su strada. Posso quasi permettermi di non frenare, la tenuta di strada è notevole e la guida divertentissima. Mi prendo il tempo per scattare qualche foto e alzare il drone, dopodiché vedendo la neve in lontananza sul Monte Bar non resisto e mi ci dirigo.
L’ultimo chilometro prima di raggiungere la capanna, solitamente sterrato, è completamente coperto di neve misto ghiaccio, una bella sfida. Superando fossi e parti irregolari di neve sciolta riesco a mantenere l’equilibrio e la Canyon non mi abbandona un attimo guadagnandosi il mio rispetto e stima. Grip al top.
Finalmente mi godo il panorama e affondo il coltello nella doverosa fetta di torta.
Ripenso a queste ultime ore e mi dico, divertentissima, abbatte indubbiamente tutti i limiti che puoi avere con una bici da corsa, senza però esagerare. Non e’ una mountain-bike, se le chiedi troppo te lo fa notare a maggior ragione con un monocorona.
Pensando ai viaggi estivi di 5-6 giorni fatti in bici da corsa dove a fine giornata iniziavi a sentirti scomodo, e quelli fatti in mountain-bike dove paghi il peso della bici, questa è la via di mezzo giusta per avere comfort senza sacrificare troppo la velocità. Assolutamente un’ottima compagna di viaggio.
La consiglio fortemente se si ha l’intenzione di uscire un po’ dal ritmo della strada ed anche a chi sa di pedalare tutto l’inverno. Foglie, bagnato ed anche neve, le sa gestire alla grande.
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