La pulce nell’orecchio me l’ha messa proprio Fabian Cancellara, il protagonista ideatore e testimonial dell’omonimo format di eventi, al traguardo della Berna Andermatt, dove chiedendomi come fosse andata, io risposi, “bella e dura e non voglio immaginare la Zürich Zermatt” e lui secco rispose, “no ma quella invece anche se più lunga e con maggiore dislivello, risulta più dolce nel complesso”, quando per dolce non si intendono le torte fatte in strada di Giò, ma 280 Km e (ora posso dirlo con esattezza) 5977 mt. di dislivello.
Bene da quel preciso momento, era il 3 luglio, scendendo dal Passo del San Gottardo, e con le gambe ancora gonfie dalla Berna-Andermatt, l’idea aveva iniziato a ronzarmi in testa. Perché non provarla, oggi tutto sommato, l’ho portata a casa e ci sono ancora 2 mesi per prepararsi un po’.
Questa Ultra-fondo l’ho seguita già due volte da vicino per altri motivi, il percorso lo conosco, al caldo però, da dentro una macchina, sa essere generosa ed offrirti un clima accettabile e paesaggio mozzafiato, ma potrebbe rivelarsi assassina con qualche fiocco di neve nei suoi punti di maggiore altitudine (Grimselpass 2164 Mt)
Decido di iscrivermi circa 2 settimane prima, è fatta, e mi arriva la conferma via mail dicendo che riceverò’ il pacco gara a casa. Così è stato, una busta formato A4 con: 1 barretta energetica (meglio iniziare a fare scorta di carboidrati), 1 foglio per lo scarico di responsabilità da consegnare prima della partenza, gli sticker catarifrangenti da attaccare sui cerchi, manubrio e sella con anche il chip di gara per il live tracking del tempo su MyRaceResult, l’adesivo da attaccare sul casco per trovare le fotografie a fine gara, la pettorina, il buono per il pasto al traguardo ed il buono per la birra (non bevo alcolici). Intanto ricevo anche il link al Road Book di 40 di pagine in PDF con tutte le informazioni, regole, numeri utili, posizione dei checkpoint, ed addirittura il dettaglio di cosa troverò ai ristori, e di cosa sono composte le barrette offerte (non sto scherzando), ma, cosa più importante l’altimetria delle salite che dovrò affrontare. Insomma, ci sono tutte le premesse per capire che è organizzata con i controc##i. Ricevo intanto il file GPX che non è altro che un link alla traccia caricata su Ridewithgps.com che posso scaricare in una infinità di formati.
Mancano più o meno 7 giorni ed inizio a tenere d’occhio le previsioni del tempo, incrociando i dati di più app. Capisco che non farà caldo, ma di pioggia, per fortuna, non se ne parla. Scarpe (estive) calze autunno inverno, gambali, manicotti, maglietta termica, e jersey a mezza manica, giacca antivento obbligatoria, guanti senza dita, passamontagna leggero in cotone, scalda collo. Stilo la lista di tutto l’equipaggiamento che dovrò portare e curare dalla luce frontale e posteriore (obbligatorie, scusa Giò), a cavi e cavetti per ricaricare il Wahoo.
Kit di riparazione doveroso, ma tutta la gara prevede il supporto della motocrew che faranno anche da giudici di gara per cui quello del panne è un aspetto che non mi preoccupa più del dovuto.
Arriva finalmente il giorno della partenza, giovedì 26 agosto. Cerco di fare qualche ora di sonno durante il pomeriggio ma non è semplice ed alla fine passo qualche ora in dormiveglia sul letto. Verso mezzanotte arriviamo a Zurigo in auto. La mia partenza è alla 1:50 di venerdì 27 agosto. In quelle due ore emozione misto ad un “sicuro ho dimenticato qualcosa” cominciano a salire. Cerco di mangiucchiare qualcosina, senza esagerare, per non partire con un attacco di fame, ma nemmeno gonfio. Il primo ristoro è a 35km. Intanto i primi partecipanti iniziano ad arrivare. Le partenze dei singoli sono dalla 1:15 sino alla 1:55, dopodiché toccherà ai Teams (che possono alternarsi sul percorso). Ci sono circa 500 partecipanti. Arriva il mio momento, mi metto in linea e viene chiamato il mio numero (188), consegno lo scarico di responsabilità’, mi viene consegnata e fatta indossare la veste luminosa (obbligatoria fino alle 7 del mattino), mi viene controllata la bici e posso finalmente mettermi in linea con gli altri 3 che partiranno insieme a me. Giusto uno sguardo intorno e ci ritroviamo ad essere i prossimi, con lo speaker che legge i nomi sul monitor e che in svizzero tedesco ci augura un buon divertimento.
Si parte. Cuore a mille dopo 2 pedalate tra quel minimo di pubblico che ti incita dove riesco a distinguere un “See you in Zermatt ”. Certo, ma è ancora lunga. Usciamo dalla location e metto subito il navigatore in modalità mappa. Questa volta mi sono imposto di tenere il mio ritmo, senza spingere eccessivamente, ma è anche vero che fino al primo check-point è ammesso il drafting…i due con cui sono partito iniziano a tirare e posso avere sicuramente un bel vantaggio sfruttando la loro scia. Seguiamoli. I primi km sono di salita, e mi aiutano a riscaldarmi un pochino e dopo qualche istante inizia quello che sarà poi un sali scendi continuo. Siamo appena fuori Zurigo, in direzione di Sursee e sono le 2 di notte. Non ho mai pedalato durante le ore centrali della notte, è una sensazione nuova. Passando nei centri abitati ci sono le luci dei villaggi, ma alcuni tratti in aperta campagna, sono completamente al buio. Mi aspettano 5 ore così, alle 7 dovrebbe iniziare ad albeggiare. Non ho eccessivamente freddo ma e’ anche vero che non siamo particolarmente alti. Rimango in scia seguendo i miei due compagni di partenza e dopo poco meno di un’ora siamo al primo punto ristoro. Mi fermo per mangiare qualcosa, senza esagerare. C’è di tutto, torte, banane, gel, frutta secca. Un pezzo di torta è più che sufficiente. Si riparte. Prossimo checkpoint al km 70.
D’ora in poi tengo il mio ritmo, mi “aggancio” ad un gruppo misto singoli/teams (che ora possono iniziare ad alternarsi) ma mantenendo la giusta distanza per non stare in scia, pena, un richiamo da parte dei Marshall della motocrew ed un eventuale ulteriore penalità con un’aggiunta di 10 minuti sul tempo finale, fino anche alla squalifica.
Notte fonda, vedo solo quello che la mia luce illumina, peccato, intravedo diversi laghi e colline. Temperatura tra i 10 ed i 15 gradi e viaggio circa tra i 30 ed i 35 kmh. Arriva così già il secondo checkpoint al km 75 nei pressi della stazione di Wolhusen, sosta doverosa. Questa volta opto per una banana.
Da adesso inizio a concentrarmi sulla prima salita da affrontare il Glaubenbielen ad un’altezza di 1161 mt slm. È molto graduale, 15.6 km con una pendenza media del 4.9% con un dislivello positivo di 762 mt. Non dovrebbe crearmi particolari problemi, ma inizio ad accusare un po’ il freddo. Siamo in Svizzera Centrale, ed il mio Wahoo segna 10 gradi. L’ arrivo in cima sarà anche il momento in cui inizierò ad avere luce diurna, finalmente. Prima ho un altro checkpoint al km 108. Sosto per una decina di minuti nei pressi di Sörenberg, vedo addirittura qualcuno che lo salta, ma probabilmente è qualcuno che gareggia in team. Mi mancano ancora 6 km alla vetta. La temperatura continua a scendere ed in aggiunta entro nella nebbia. Inizio ad intravedere del cielo azzurro misto a nuvole segno che l’alba non e’ ormai lontana. L’arrivo in vetta lo faccio involontariamente con un altro rider, ma rigorosamente uno a fianco all’altro, niente scia. Non ci si parla, si salva il fiato. Sosta in vetta doverosa per mettere l’antivento ed accendere la GoPro che mi aiuterà ad immortalare questa esperienza. La discesa verso Giswil è mozzafiato, sono da poco passate le 7 del mattino. Una serie di curve che hanno quasi sempre come sfondo il Sarnersee.
Si ricomincia a salire, questa volta per il Brunigpass, 12.2 km con pendenza media del 5.3% e 643 mt di dislivello. Conosco bene questa strada. E’ solitamente trafficata, sono quasi le 8:00 di venerdì mattina e le auto ci sono. Tutte rigorosamente a debita distanza, nei sorpassi laterali, e se impossibilitate, pazientemente in coda aspettando il momento giusto che mi possano superare. Mi fermo a metà salita per una foto. La vista sul Lungernersee è iconica ed ogni volta non resisto allo stop.
Mi dirigo ora verso la sosta di Innertkirchen al km 155. L’ultima e fondamentale prima del Grimselpass. Spendo poco più di 15 minuti, faccio il pieno di cibo e lascio la giacca ad alta visibilità. Si inizia a salire verso quella che sarà la protagonista della giornata.
Grimsel. 26.6 km con pendenza media del 6.2% per 1605 mt di dislivello. La cima si trova ad un’altitudine di 2165 mt. Ora si fa sul serio, non posso sbagliare. Sono a poco più di metà percorso con già più di 3000 mt di dislivello fatti. Cerco di salire morbido e costante ma quello che speravo di non trovare è il drastico calo di temperatura dovuto alla fitta nebbia presente. Modalita’ Coppa Cobram. Dai 15 gradi dell’ultimo checkpoint si inizia a scendere e chilometro dopo chilometro andiamo sotto i 10, poi 9, 7, 6, 5! Non posso fermarmi prima di essere in vetta, rischio di non ripartire per il freddo. Sono da solo, non vedo altri partecipanti. Faccio addirittura fatica a schiacciare le leve del cambio. Azzardo qualche stories, estraendo il telefono e cercando di creare varieta’ in quella che dopo “soli” 10 km sta diventando una faticosa monotonia. Il paesaggio sul Grimsel è solitamente stupendo, oggi ne vengo privato dalle condizioni metereologiche. La diga, il lago, le rocce marziane, nulla. Come per magia mi appaiono le controstories di Max e Gio’…al mare…il contatto con la civiltà e al caldo… Riesco ad orientarmi solo guardando il Wahoo e seguendo la riga di mezzeria presente sulla strada, sembra il nulla de “La storia infinita”. Gli ultimi tornanti e sono finalmente in vetta al punto ristoro. Sarò rapido, devo scendere il prima possibile, altrimenti mi congelo.
Arrivo, sosta velocissima. Mi rimetto l’antivento, il leggero passamontagna ed inizio a pedalare. La magia. Appena superato il lago in vetta (Totesse) come per incanto mi si proietta un paesaggio mozzafiato. Sono fuori dalla nebbia. Siamo sempre a 5 gradi, sto tremando dal freddo e faccio fatica anche solo a tenere il manubrio. Ci sono raffiche di vento che non me la rendono facile e devo continuamente adattare la velocità anche per tener d’occhio auto e moto che ormai passano regolarmente. Sono circa le 11.30 del mattino. Devo raggiungere il prossimo checkpoint a Ulrichen al km 199. Mi aspetta una temperatura di 25 gradi ad un’altezza di 1000 mt. Come a Bilbao 2 settimane fa praticamente. La discesa del Grimsel la conosco bene, non ho pietà dei freni, per fortuna sostituiti qualche giorno prima. Va via liscia ma faccio quasi fatica a tenere saldo il manubrio per il freddo accumulato. Ad Ulrichen ritrovo diversi rider, ed insieme ci si avvia verso Visp. Questo tratto sarà abbastanza veloce da percorrere. Ha una pendenza favorevole fino a Visp per circa 60 km. La svolta della giornata: c’è pure un leggero vento a favore.
Sono in Vallese, sembra che qualcuno abbia schiacciato l’interruttore del bel tempo. Il Wahoo segna 25, poi 26, poi 27 gradi e sono a 1000 mt di altitudine. Inevitabilmente la temperatura aumenterà. Cielo azzurro e strada Cantonale molto trafficata purtroppo, forse il tratto che meno ho apprezzato, nonostante riesco a restare sempre tra i 35 e 40 kmh.
Arrivo a Visp alle 14.00. Me n’ero dimenticato ma c’è un altro checkpoint. Sono al chilometro 244, la stanchezza si fa sentire ma ancor di più quella psicologica nel sapere di avere davanti ancora 35 chilometri in salita, che a questo punto potrebbero essere anche all’ 1% ma comunque di salita. Faccio il carico di gel, barrette e l’ennesima banana. Li mando giù di forza ed anche il mio stomaco incomincia a chiedermi pietà al gusto di Cocoa e Strawberry che riceve ormai da 12 ore…
Mi avvio lentamente e senza pretesa alcuna verso Zermatt, la mia meta. Traffico sostenuto purtroppo, è venerdì. A parte qualche passaggio esterno a qualche galleria il percorso è sempre sulla strada principale. Il sole si fa sentire. Ad Ulrichen ho già tolto manicotti e gambali. Dopo circa 2 ore di silenzio con me stesso e giusto qualche scatto con il telefono inizio ad intravedere il cartello Täsch, la zona limite al traffico motorizzato. Zermatt è off-limits alle auto infatti. Da Täsch al traguardo, il Roadbook mi dice che sono 5.8 Km con un grado del 3.2%, percepito 18%! L’ultimissimo checkpoint è a Täsch, approfitto per una sosta bagno e riempire la borraccia. Incrocio forse altri 2 o 3 partecipanti. Ecco finalmente l’ingresso del paesino, vedo qualcuno dell’organizzazione che mi fa cenno di dove dirigermi, necessario, tra lo slalom che mi tocca fare tra i Taxi elettrici che infestano il villaggio. Imbocco finalmente il percorso dedicato delimitato dalle transenne. Capisco che manca davvero poco, il Wahoo mi dice 1,2 km. L’adrenalina sale, emozione, soddisfazione insieme ad un misto di immagini che mi scorrono velocissime in testa, la Chase the Sun (una passeggiata in confronto a questa) il viaggio di ritorno dalle Cinque Terre, la Berna Andermatt, le Zwiffate dell’inverno scorso in videochiamata su Discord con Max e Giò.
La vista sul Cervino e la giornata climaticamente perfetta rendono il tutto ancora più epico. Mi alzo in piedi sui pedali per l’ultima spinta, vedo finalmente l’arco ed inizio a sentire il vociare delle persone presenti al piccolo villaggio allestito per l’evento. Ci siamo, lo speaker annuncia il mio arrivo. È fatta! L’ho portata a casa! End Ride, mi chiede il Wahoo, YES! Fabian Cancellara, presente all’arrivo, mi dà il pugno e mi consegna la medaglia ricordo della Zürich-Zermatt.
Ancora non ci credo, 280KM e 5’977 Mt di dislivello, alla faccia di quelli che fanno 6’000 direbbe Max. Parcheggio la bici ad uno dei sostegni presenti, e riscatto il buono pasto e birra (c’era anche quella analcolica) e mi godo il momento per poi fare l’upload su Strava con fotografie annesse.
Sicuramente la mia pedalata più impegnativa, sia per km fatti sia per dislivello, ma anche un nuovo traguardo raggiunto senza contare fin da subito quella voglia di andare oltre che so già da domani mi inizierà a circolare in corpo.
La consiglio? Sì.
Perché? Paesaggi Svizzeri unici nel suo genere (il meteo è sempre una variabile non da poco) organizzazione dell’evento impeccabile per la mia percezione, che rispecchia in pieno la precisione Svizzera.
È faticosa? Molto, va presa con la giusta misura. Non avevo pretese, il mio obbiettivo era finirla. L’ho fatto con un tempo di 14 ore e 30 minuti ad una media di 21.3 kmh – +5977 mt. – 166W medi – 13 ore ed 11 minuti di puro movimento.
Esperienza indimenticabile.
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