Quando ho aperto la borsa, una volta giunti alla casa dove avremmo passato la vacanza, non ho trovato alcuna sorpresa: il deragliatore posteriore era intatto grazie anche alla protezione stile mountain bike fornita. Questa borsa della Scicon fornisce una gabbia metallica per proteggere il meccanismo da urti e colpi.

Mauritius_road

Windy day on a beautiful free road

Insomma ora stava a me: dove andare per il primo giro mauriziano? Mi sono procurato una mappa presso l’hotel vicino alla nostra casa e in seguito a qualche domanda alle persone del posto, decido che la prossima destinazione mi porterà a esplorare la costa Sud.

Arrivando da giri in cui la temperatura varia tra i 5°C – 10°C mi ero preparato a sentire se non patire il cambiamento climatico, quantomeno durante il primo giro. Per mantenere la serenità familiare e per cercare di superare lo shock dei 25°C – 35°C di temperatura, i miei giri potevano avvenire solo durante le ore della mattina, così da risolvere anche il problema del traffico. L’orario ideale era le 7:00 per uscire in tutta tranquillità. Sarei uscito accompagnato da una bottiglia di acqua con sali minerali e il classico kit anti-foratura, perché immaginavo che sarebbe successo prima o poi. Insomma nulla di diverso da un normale giro durante l’estate italiana.

Per caso dovevo anche testare un paio di nuovi kit estivi in corto: qualcuno lo doveva pur fare…

La prima impressione è stata che le strade si trovano in una condizione ottimale. Mi avevano informato che il governo locale aveva investito nelle infrastrutture stradali e in particolare nella costruzione di una sorta di autostrada interna per consentire ai mezzi di spostarsi velocemente da un posto all’altro dell’isola. Resta il fatto che non mi aspettavo che le condizioni dell’asfalto fossero così buone.

beach_bike_mauritius

Point de Flacq

Certo si può sempre trovare il rattoppo che ti obbliga a spostarti dalla tua traiettoria ideale, ma nulla di diverso da quello che si trova su una strada italiana, anzi spesso era anche meglio. Si possono trovare delle radici di albero che hanno generato delle irregolarità nell’asfalto, ma è sufficiente mantenere un buon livello di attenzione e lo sguardo in avanti come al solito, per evitare di esserne sorpreso e anticiparle.

Quello che ho trovato un po’ pericoloso, arrivando anche dalla mia recente scivolata, sono stati i fiori caduti da quegli stessi alberi che creano una superficie scivolosa sull’asfalto che ho preferito sempre evitare, soprattutto in curva… Un altro pericolo facilmente scongiurabile, arriva dai frutti che cadono dagli stessi alberi a bordo strada. Mi è capitato un paio di volte che l’anteriore della bici scartasse improvvisamente perché la mia ruota anteriore era finita su uno di quei frutti. Nulla di che, me ne rendo conto, ma da queste situazione si coglie la bellezza del contesto in cui ho girato per Mauritius.

Posted by Max

Ciclista da quando è nato. Ha provato la sua prima bici da corsa nel 2015 perché si erano esauriti gli sport da lui praticabili e ne è rimasto folgorato: "posso tornare a fare sport senza soffrire di tendinopatia!", per poi tornare a soffrire sulle salite attorno al lago di Como. Lavora in aziende digitali da vent'anni e pratica anche la vela (senza soffrire). Ha una Wilier GTR 2015, una Passoni XXTi Campy Super Record + Bora e una Canyon Neuron. Scrivigli a max@bklk.it

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