Come dice il nome stesso, la Gran Fondo del Sestriere – Colle delle Finestre è costruita attorno al Colle delle Finestre; si parte dal Sestriere (2.000 mslm), si scende a Susa (400 mslm) per l’anonima statale della Valle di Susa, si sale al s1Colle delle Finestre (2.000 mslm), si scende a Pragelato e si risale al Sestriere lungo la strada statale della Val Chisone; il lungo poi riscende a Cesana e torna al Sestriere da Brusson.

Insomma, tante anonime strade statali e, per compensare la scorpacciata di asfalto nei fondovalle, la salita bellissima e durissima al Colle delle Finestre (18.5 km al 9,2 %) con i suoi 7 km sterrati che al Giro 2015 hanno mandato in crisi anche Contador.

La notte prima, per la verità, più che le rampe del Colle delle Finestre e la crisi di Contador il sonno me l’ha fatto perdere il pensiero dei primi 50 km in discesa; mal che vada in salita sputi l’anima (non sarebbe peraltro nè la prima nè probabilmente l’ultima volta), in discesa – con tutti i “campionissimi” che farebbero carte false per sportograf-84384791essere in testa alla prima curva, come se poi non ci fosse un Colle delle Finestre a ristabilire le gerarchie – finisci diretto all’ospedale … se posso scegliere tra i due mali, preferisco senza dubbio soffrire in salita.

La partenza a velocità controllata fino a Susa – o, più verosimilmente, fino a Cesana, visto che dopo ho superato più volte gli 80 km/h (e non credo che parlando di velocità controllata l’organizzazione volesse mettere il limite di velocità a 90 km/h)- ha invece fortunatamente risolto ogni problema (io ho visto una sola caduta, statisticamente inevitabile).sportograf-84387543

La statale della Val di Susa è comunque larga, dritta e liscia per cui, paradossalmente, è bastata l’aerodinamica a garantire la sicurezza … viaggiando a 55-60 km/h, tutti quelli partiti con l’idea di risalire il gruppo prima della salita sono stati rimbalzati in scia dal vento preso in faccia prima di diventare un pericolo per gli altri.

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Dopo circa 50 km, percorsi in un’oretta alla media di 49,3 km/h, si arriva finalmente a Susa, la discesa finisce e finalmente comincia la vera gran fondo.

Come inizio, per la verità, è un po’ strano … tecnicamente è brutale, perché la salita comincia subito con rampe al 12 % (le più dure di tutta la salita), ma  sembra comunque che si rimanga tutti sospesi in attesa dello sterrato ed è un vero peccato, perché la strada entra quasi subito in un bosco bellissimo (e freschissimo, che non guasta), bello tanto quanto la mitica parte sterrata a cui stiamo tutti pensando, che l’attesa del dopo non ti fa apprezzare fino in fondo.

Poi, finalmente, anche lo sterrato arriva, 7 km al 9 % perfettamente rullati dall’organizzazione, dove zigzagando sulla s2carreggiata alla ricerca del corridoio più liscio si può salire senza problemi anche con bici da corsa e copertoncini normali (io avevo le Vittoria Corsa Graphene con ormai 2.000 km sul groppone e non ho avuto alcun problema neppure pedalando in piedi), senza particolari rischi di foratura (io non ne ho vista neppure una); la ghiaia e i tratti di terra più umida rallentano un po’, ma niente di impossibile.

sportograf-84380482Purtroppo, non c’è l’atmosfera del Giro … non ci sono gli indiani sui crinali delle montagne, non ci sono i polveroni creati da macchine e moto, non c’è il tifo indiavolato dei tifosi a spinger su anche noi cicloamatori, solo un silenzio ascetico in cui si guadagna lentamente metro dopo metro fino al passo; resta solo – scusate se è poco – una stradina sterrata che si arrampica su una montagna selvaggia e il silenzio assoluto… anche a noi non va poi così male !

Salita durissima, comunque, tanto dura che paradossalmente ho sofferto meno che su salite più abbordabili fatte senza il timore reverenziale che suscitano i mostri come il colle delle Finestre, il Mortirolo o salite simili; come spesso accade quando si è preoccupati della durezza della salita, si parte in difesa, piano piano, non si va fuori giri e si arriva in cima in condizioni ancora decenti … ciclista avvisato, mezzo salvato, insomma.sportograf-84380285

Dal passo, mancano solo una decina di chilometri di discesa, qualche chilometro di pianura fino a Pragelato e gli ultimi 4 km al 6 % per tornare al Sestriere al traguardo del medio, oltre alla risalita da Brusson per il lungo … ormai anche questa è fatta.

E invece proprio qui i nodi vengono al pettine.

Il Colle delle Finestre non è più un peso sul cuore, ma sulle gambe.

Dopo i primi 50 km pancia a terra e in continua tensione per il pericolo di cadute, le vibrazioni dello sterrato per il Colle delle Finestre e le buche della discesa, fatta anche lei aggrappata ai freni per evitare voli, la sportograf-84385900schiena inizia a far male; la salita al 6 % medio ha in realtà tanti tratti al 9 % anche se non te me rendi conto perché la strada è larga, dritta o offre una desolante vista su residence cadenti piste da sci che conciliano poco con la fatica… dove pensavo di salire in scioltezza ai 15 km/h, fatico di brutto a tenere i 12-13 km/h … e più fatico e più vado in crisi, più vado in crisi più fatico etc.

Insomma l’uomo avvisato e mezzo salvato sul Colle delle Finestre, diventa sprovveduto ed in crisi nera sulla salita al Sestriere, peraltro in una bella compagnia di gente che sale sbandata … morale della favola, ho faticato molto più qui che sul Colle delle Finestre (impressione condivisa da tanti altri) pur salendo a velocità da cotta brutta brutta brutta.

Meno male che è corta e che prima o poi si arriva al Sestriere, dove chi vuole può fermarsi, senza perdersi molto, e sportograf-84386468concludere il medio; chi vuole fare il lungo, può invece scendere a Cesana per la strada già percorsa in mattinata e risalire al Sestriere da Brusson, senza peraltro aggiungere molto ad una giornata che verrà ricordata probabilmente solo per il Colle delle Finestre.

Infine, una nota relativa all’organizzazione.

Passata la sbornia da esaltazione per certi pacchi gara faraonici, io sono diventato molto nordico.

Per la buona riuscita di una simile manifestazione era necessario garantire la sicurezza nella partenza in discesa e la percorribilità del Colle delle Finestre, aspetti su cui – nonostante le abbondanti piogge dei giorni prima della GF – l’organizzazione è stata impeccabile; il resto (pacco gara e pasta party un po’ poveri) conta ben poco …pazienza se nel pacco gara non c’era l’ennesima maglietta (che all’ennesima gran fondo finirebbe in fondo a un cassetto insieme alle altre) o un capo tecnico, non è certo quello che cambia la giornata.

Posted by Simo

Sono Simone Frassi, comasco, avvocato civilista, viaggiatore (www.2wd.it), delle bici mi piace tutto, l'allenamento duro, le passeggiate senza fretta con gli amici, l'oretta in pausa pranzo, gli assalti ai miei PR su Strava, le chiacchierate in sella, la ricerca di strade nuove, le gare dei pro, le nuove tendenze di stile, le gite in mtb, l'esplorazione delle città in bici; le uniche cose che non sopporto sono l'agonismo di chi alle GF è pronto a tutto per guadagnare la posizione in classifica che gli consentirà di arrivare 3.000mo e (pur rendendomi conto benissimo che non sono fatti miei) la mancanza di ispirazione chi fa sempre lo stesso giro, come un criceto sulla una ruota (salvo che si tratti di girare a 40 km/h sul circuito di Monza). Email: simo@bklk.it Strava: https://www.strava.com/athletes/807017

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