Suomy appartiene ai miei ricordi giovanili, a cavallo tra la fine del liceo e i tentativi di fare l’università, quando Superbike e Ducati facevano parlare di se con moto simili a quelle con le quali i più fortunati sgasavano uscendo dal liceo.

Accanto ai caschi icona, lo Shoei di John Kocinski e l’Arai di Mick Doohan, cominciavano a fare capolino caschi ancora più colorati, con colorazioni fortemente racing ed un nome esotico che lasciava immaginare origini thailandesi. Erano i primi Suomy, prodotti in realtà a pochi km dal nostro Paolo Giovio dal quale uscivamo impennando.

Non appena ho visto la Lampre vestire i Gun Wind mi sono subito emozionato, ricollegando le due ruote sinonimo di fatica al periodo nel quale volevano dire scemenza e sgommate.

Il gun wind è un casco racing, nel quale si vede immediatamente la derivazione motociclistica nelle linee aerodinamiche e nella ricerca esasperata dell’areazione, fondamentale in bici ma anche in moto, quando le soste al semaforo possono diventare un calvario.

IMG_7495Già dal primo impatto è evidente la cura dei particolari ed il packaging è curato e ricco, nella confezione è presente la sacca per trasportare il casco e il retino interno da applicare internamente per proteggere la pelata dal sole, qualora non si indossi sottocasco o cappellino.

Una volta preso in mano il casco, la prima bella sorpresa: il casco è bellissimo, in foto non mi aveva dato questa gran impressione, mentre dal vivo è bello, oltreché di alta qualità (leggero, finito bene nelle imbottiture). Ovviamente non resisto un solo giorno e lo provo immediatamente e mi conferma le sensazioni datemi a secco: le ampissime prese d’aria lo rendono un casco molto areato, tanto da doversi preoccupare dal proteggersi dal sole per chi dei capelli ha ormai un lontano ricordo. La leggerezza si sente, e la forma è perfetta per poterci infilare gli oakley rovesciati quando non li si indossano.

Il voto è massimo, con una piccola nota di demerito: per chi sotto il casco porta il cappellino, non c’è l’invito per la visiera, il che porta, indossandolo, a sollevare un pelino il casco sulla fronte, con un effetto esteticamente non gradevolissimo.

Note tecniche
GW_C1GW00009_HV_B_ArancioCasco 100% Made in Italy recnicamente all’avanguardia, due taglie di calotta, con gabbia in resina termoplastica composita di rinforzo, ha come innovazione la creazione di una intercapedine super areata tra testa e casco. 

Gun Wind High Visibility (HV) è la vera essenza del casco gara per chi vuole distinguersi su strada. Colori lucenti e predisposti in modo tale da essere molto visibili su strada con particolari colorati anche sul regolatore di taglia, così da poter ben apparire sia con vista anteriore che posteriore. Un prodotto studiato per confort e visibilità’ ed adatto a tutti.

Quando si parla di alta visibilità’ si parla di arancio fluo. Sicuramente uno tra i colori più visibili. L’abbinamento con il bianco crea il giusto connubio facendo di questa variante colore la versione sicuramente tra le più sicure per un uso nel traffico.

Posted by Gio

Terzino sinistro per indole, ciclista per esigenze di salute, comincia a pedalare dopo aver sfondato la soglia dei 100 kg. Si appassiona alla bici e tenta di dimagrire per andare meno piano in salita. Ossessionato dalla tecnologia scopre Strava, dal quale sta tentando di disintossicarsi. Pedala sua una BMC RoadMachine con Campy Record EPS Disc e Bora.

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