L’appuntamento è alle 10 in quota, direttamente nella Sunny Valley, con Luca, milanese sui 50 che sembra essere uscito dai migliori film con Abatantuono, e che mentre ti prepara la bici ti parla della pressione dei pneumatici delle Jeep in Namibia. Arriviamo puntualissimi dopo una notte nella quale ha finalmente messo 15 centimetri di fresca, illudendoci che la cosa renda la nostra giornata ancora più speciale. Il sole splendente e il panorama finalmente invernale aiutano ad illuderci che possa essere così e, mentre aspettiamo che si aggiungano a noi gli altri 6 sconosciuti che dovrebbero prendere parte all’escursione, prendiamo confidenza sul campo scuola esattamente di fronte alla Sunny Valley con le nostre e-fat. Nel frattempo Bobo (o Momo??) guida locale con coraggio, voglia di faticare e sembianze da sherpa sta cercando di capire quali trai sentieri battuti nei giorni precedenti sia ancora praticabile. Dopo pochi minuti capiamo di essere capitati nel peggior giorno possibile: ha nevicato abbastanza perché non sia possibile pedalare su fondo duro, ma non abbastanza per mandare avanti la motoslitta a compattare il fondo senza toccare i sassi.
Non ci rassegniamo e seguiamo Bobo su una pista, chiusa agli sciatori, che fa da raccordo con la ‘Compagnoni’ ed arriviamo in discesa fino a dove dobbiamo tornare indietro. La discesa non è ripida e la sensazione è divertente; appena le pendenze aumentano il rischio cadute aumenta, sopratutto su fondo compatto. Il rientro è un pò a mano un pò pedalando; con la bici a pedalata assistita, con la neve e con quelle ruote non è facile capire le pendenze, ma come sensazione di può rimanere in sella fino al 10%, dopodiché bisogna spingere.
Il primo percorso di prova ci lascia con pò di amaro in bocca, l’idea era quella di fare un’escursione di qualche ora e non siamo ancora soddisfatti; Luca, sapendoci ciclisti, ci autorizza a provare a buttarci nel percorso in neve fresca che poco prima Bobo aveva provato. Ci buttiamo in discesa ed è veramente divertente; il ritorno in salita, quasi tutto a spinta, è molto impegnativo, ma il paesaggio e la giornata di sole valgono la sudata. Dopo 1 oretta riconsegnamo le bici, ed il giudizio globale sull’esperienza mi lascia qualche perplessità, sia per aver comunque pagato tariffa quasi piena (50 € al posto dei 60 € pattuiti), sia per non essere riusciti a godere in pieno delle potenzialità che un giro con quelle bici e quelle condizioni può offrire. Con un pò di rammarico riprendo la cabinovia (14 € a/r) e rientro verso il paese di Santa Caterina. Il giudizio finale generale sarebbe rimasto sospeso nel dubbio, se Paolo, mio compagno di avventura, non avesse riprovato l’esperienza mentre io ero già tornato a Como, questa volta in Val Viola. Luca, titolare di Fat Bike Paradise, si presenta ad Arnoga con il furgone con le bici pronte, bottiglietta d’acqua e ‘colazione del campione’.
Il sentiero è in condizioni perfette per poter pedalare, ed è tutto organizzato, con tanto di pranzo nello splendido Agriturismo Baita Caricc a 2.000 metri slm. Il giro completo questa volta è di 19 km con poco meno di 2 ore di pedalata tra andata e ritorno, alla portata anche di chi ciclista non è. Per concludere, l’esperienza è assolutamente consigliata a chiunque, ma consiglio di verificare con Luca, la mattina stessa, le condizioni dei sentieri da percorrere: per assurdo, pur sembrando le fatbike delle bici adatte a tutte le condizioni, necessitano un fondo compatto e ben battuto, e vanno in difficoltà con la neve fresca. Gli stessi percorsi nella Sunny Valley, mi dicono pochi giorni dopo essere stati un’esperienza indimenticabile.
Il costo non è bassissimo (60 €, non mi è chiaro per quanto tempo esattamente), ai quali aggiungere i 14 € per raggiugnere la Sunny Valley qualora l’itinerario previsto sia in quota.
Per info
https://www.facebook.com/FatBikeParadise/
Luca
+39 335 602 6147
Fotogallery Sunny Valley
Fotogallery Val Viola
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