“Ma io ti conosco! Ora che ti vedo da dietro riconosco i tuoi polpacci, li ho avuti davanti tutto il giorno alla 200 km di Nerviano e li ho fissati tutto il giorno, li ricordo bene!” (frase sentita al raduno prima della BKLK Ride in Val d’Intelvi). Ora, 200 km fissando i polpacci di quello davanti sono davvero troppi anche se si pedala a quasi 40 km/h, di solito il panorama si riesce ad apprezzarlo anche quando si pedala in gruppo, ma di certo quando si è in corsa è difficile rendersi conto di tutto quello che c’è dietro alla nostra pedalata.
Ora che la stagione è finita, si può guardare alle nostre gran fondo senza il sangue agli occhi e capire cosa ci ha permesso di divertirci. Si, perchè se siamo riusciti a pedalare un giorno “like a pro” – o, più semplicemente, in sicurezza -, trovando cibo ai rifornimenti e aiuto lungo la strada è grazie ai tanti volontari che agli incroci hanno bloccato il traffico e ci hanno indicato la strada (con l’eccezione degli ultimi chilometri del Lombardia, purtroppo), magari stando fermi per ore sotto il diluvio (come alla Strade Bianche di quest’anno), alle motostaffette che hanno preceduto e protetto i gruppetti, a quelli che ci hanno dato da mangiare ai rifornimenti (e che spesso sono stati insultati da quelli “like a pro” se non facevano il rifornimento volante???!!!) ed ovviamente a tutti quelli del ritiro dei pacchi gara.
A fine stagione, è doveroso un grazie per tutti loro; se in questi due anni ci siamo divertiti – da Mallorca a Londra, da Milano a Berlino, da Nizza alle strade del Tour – e siamo riusciti a trasmettere anche a Voi il nostro divertimento (e magari anche a convincervi a fare anche voi le stesse gran fondo) è anche grazie a tutti i volontari che le hanno rese possibili.
Non era per niente scontato che tutti loro sacrificassero una loro domenica stando fermi ad un rifornimento o ad un incrocio con una bandierina in mano per indicarci la strada, magari sotto l’acqua come alla Strade Bianche di quest’anno, magari litigando con gli automobilisti che vogliono passare, magari venendo anche insultati dai granfondisti che si credevano davvero dei “pro” se non gli riempivano la borraccia abbastanza velocemente, spesso in cambio solo di una spaghettata di ringraziamento; quindi, per tutti loro, un grande GRAZIE, THANK YOU, MERCI, GRACIAS, DANKE!
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