“Hai voluto la bicicletta – Il piacere della fatica” è un’antologia di brani o articoli sul ciclismo scritti da famosi scrittori (Vasco Pratolini, Dino Buzzati, Mario Soldati, Piero Chiara, Achille Campanile, Cesare Fiumi, Stefano Benni) o giornalisti (Gianni Brera, Orio Vergani, Rino Negri, Marco Pastonesi, Gianni Mura), che per la verità non hanno molto a che fare con il piacere delle fatica; i temi sono i soliti (il ciclismo epico, Coppi e/o Bartali, Pantani, la celebrazione dei gregari e degli ultimi, il mondo che ruota attorno alle grandi corse ciclistiche etc., oltre alle mangiate dei suiveurs del Tour, che con la fatica non hanno proprio niente a che vedere), tutti accomunati dal sapore nostalgico.
Come in ogni antologia, alcuni brani sono davvero belli, altri mediocri; come in ogni antologia ciclistica, i migliori sono quelli scritti da chi di ciclismo ha sempre vissuto, i peggiori quelli degli scrittori “colti” prestati al ciclismo con “l’obbligo” di farne alta poesia o sottile ironia, spesso senza riuscirci (in particolare nel brano di Stefano Benni, davvero pessimo).
Nel complesso il libro è comunque piacevole, da leggere un po’ per volta.
Il meglio del libro, con il ricordo di Vergani sulla more di Coppi, sono i due brani tratti da da “Addio, bicicletta”, capolavoro di Gianni Brera sulla vita di Everardo Pavesi (brani che peraltro non rendono giustizia alla bellezza dell’intero libro); per una meravigliosa lettura ciclistica (ma non solo) consiglio quindi di cercare (purtroppo oggi sembra introvabile) e leggere l’intero libro di Brera, tutt’ora ineguagliata descrizione di un campione, di uno sport e di un mondo passato.
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