A casa tutti – ciclisti e non – mi dicevano che ero pazzo a farmi 9.000 mt. di dislivello in 3 giorni. Al briefing gli organizzatori hanno presentato la prima tappa (123 km con 4.000 mt. D+) più o meno come se fosse una tortura (non so se l’hanno proprio detto o ce l’hanno fatto capire con uno sguardo e ghigno). Al pasta party da ogni tavolo si sentiva ripetere 4.000 come fosse un mantra. A colazione idem.

In pratica arrivi alla partenza con il pensiero di aver fatto una cazzata madornale a lasciare la poltrona dell’ufficio in questo bel venerdì lavorativo per venire qui e invece ti ritrovi prima al Lago di Carezza, poi sul Passo Nigra a pedalare tranquillo a 25 – 30 km/h con il Latemar alla tua sinistra ed il Catinaccio alla tua destra. Poi, va be’, arriva il Sella e li non c’è neanche da parlarne, il Gruppo del Sella lì davanti ed il Sassolungo un po’ più sulla destra, due dei massicci più belli del mondo e uno scenario impagabile, e ti chiedi se il pazzo ero io a venire qui o chi se ne sta comodo sul divano e se lo perde (mia moglie sia avvisata, le sono grato di avermi lasciato venire a pedalare anche questa volta, ma è troppo bello, l’anno prossimo non si discute, viene anche lei con una bici elettrica e il Sella lo facciamo assieme, queste gioie non se le può perdere, se no che educazione può dare alla bimba?).

 

Per carità, anche quelli della tortura avevano ragione, fatica ne ho fatta tanta, anche molta più del previsto (4.000 D+ in soli 120 km sono un massacro, niente a che vedere con le GF in cui sono spalmati su 200 km), pedalare tutto il giorno più o meno da solo raddoppia la fatica fisica e mentale, il Passo Pinei – 21 km tra salita, falsopiano e mezza salita, su una strada larga, trafficata e brutta (per gli standard delle Dolomiti, ovviamente) – l’ho proprio odiato, il fondo valle in salita da Ortisei a Selva più o meno anche, ma quando passi davanti a certi posti (vedasi video qui sopra) la fatica conta ben poco.

E se poi finisci la tua fatica del giorno su una panchina vista Sella e Marmolada, non c’è dubbio che hai fatto la cosa giusta.

Anche perchè all’arrivo c’è un bel massaggio professionale (non quello dei soliti studentelli che si fanno le ossa sulle nostra ossa martoriate) che un po’ te la porta via, roba che per andare al briefing del giorno mi è venuta voglia di fare una corsetta (effetto anche dei gel eccitanti, forse) … vedremo domani sul Rolle (altra razione da 4.000 D+) quanto aiuteranno il recupero, ma senz’altro la sensazione è eccezionale, forza magari non ne avrò, ma l’elasticità me la sento

Insomma, altro che inseguire gli organizzatori per dargliene quattro come loro temevano, c’è solo da ringraziarli per questo bellissimo giro.

A fine giornata, in classifica posizione diginitosissima nei top100, conquistata grazie al fatto che siam partiti in 110 (più le donne, in classifica a parte) e 8 si sono ritirati. Da mantenere domani.

Qui il link a Strava e qui il relive.

Per questa Gran fondo ho usato: bici Hersh Speedrace, montata con Campagnolo Record, ruote Campagnolo Bora One 35, copertoncini Pirelli Pzero e pedali/powermeter Assioma di Favero Electronics. Abbigliamento BKLK by Dotout (in vendita qui), calze The Wonderful Socks, casco POC.

 

Posted by Simo

Sono Simone Frassi, comasco, avvocato civilista, viaggiatore (www.2wd.it), delle bici mi piace tutto, l'allenamento duro, le passeggiate senza fretta con gli amici, l'oretta in pausa pranzo, gli assalti ai miei PR su Strava, le chiacchierate in sella, la ricerca di strade nuove, le gare dei pro, le nuove tendenze di stile, le gite in mtb, l'esplorazione delle città in bici; le uniche cose che non sopporto sono l'agonismo di chi alle GF è pronto a tutto per guadagnare la posizione in classifica che gli consentirà di arrivare 3.000mo e (pur rendendomi conto benissimo che non sono fatti miei) la mancanza di ispirazione chi fa sempre lo stesso giro, come un criceto sulla una ruota (salvo che si tratti di girare a 40 km/h sul circuito di Monza). Email: simo@bklk.it Strava: https://www.strava.com/athletes/807017

4 Comments

  1. […] al Cibbali! Nonostante i 4.000 mt D+ di ieri nelle gambe, che avrei scommesso mi avrebbero ridotto uno straccio che si trascinava a stento per i […]

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  2. […] tre giorni già epica o uno scherzo crudele degli organizzatori (non bastavano le fatiche del Sella e del […]

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  3. […] ho fatto la  GF del San Gottardo con i 13 km di pavè della Val Tremola, la Haute Route Dolomiti e soprattutto 360 km alla 12H di Monza senza problemi più gravi di qualche Madonna tirata […]

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  4. […] bici abbiamo viaggiato un po’ e di differenze rispetto a Como ne abbiamo viste tante. Sulle Dolomiti, a Mallorca o alle Canarie le strade sono lisce come tavoli da biliardo, non hanno certo le buche […]

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