Diciamolo subito: per fare un test serio bisognerebbe aver provato tutte (o quasi) le bici sul mercato ed essere aggiornato sulle novità tecniche.

Io ho provato solo quelle degli amici che si sono fidati di darmi le loro e non sono particolarmente interessato agli aspetti tecnici del ciclismo, per cui prendete questa prova con le pinze … sono le impressioni di un ciclista normale, decisamente terra terra, ma senza inutili digressioni in tecnicismi che spesso lasciano il tempo che trovano.

Detto ciò, le sensazioni di guida della Hersh Speed Race sono ottime.

L’impressione è che ogni forza applicata sui pedali si trasformi in movimento e che la bici dia la massima fluidità alla pedalata; assolutamente niente da invidiare anche a bici che costano il doppio.

hersh

La mia Hersh Spped Race in versione personalizzata argento/nero.

Sensazioni a parte, Strava parla abbastanza chiaro … a febbraio, in uno stato di forma da inizio stagione e
pedalando ancora con l’abbigliamento invernale, molti record personali sono caduti anche senza sputare sangue (e, viste le prove fatte su altre bici, non credo fosse solo demerito della mia vecchia Kuota Kebel) e le frequenze di pedalata sono sensibilmente salite sia in pianura che in salita.

In discesa, poi, la Speed Race va ancora meglio.

Sul  dritto il telaio è assolutamente stabile anche oltre (non di molto, ovviamente) gli 80 km/h; sul misto, il telaio è maneggevole e, grazie anche alle rigidità delle ruote in carbonio, assolutamente preciso nelle curve.

Nonostante la rigidità del telaio e delle ruote in carbonio, la bici rimane stabile anche sulle rugosità o asperità dell’asfalto; in curva, poi, la tenuta di strada è in ogni caso perfetta, probabilmente anche per merito dei copertoncini 25 mm.

Detto ciò, veniamo ai singoli componenti …

Gruppo Shimano Ultegra 11V meccanico … per un uso cicloamatoriale non competitivo, secondo me era già ottimo il vecchio 10V, l’11V aggiunge ovviamente un rapporto al pacco pignoni (secondo me utilissimo per ravvicinare i rapporti posteriori ed evitare il salto dal 17 al 19 con il pacco 13/21) e si conferma ottimo.

L’Ultegra 11V resta una scelta tradizionale, quasi obbligata per motivi di prezzo, che non lascia comunque alcun rimpianto né per la versione con cambio elettronico, né per i freni a disco.

Per quanto riguarda il cambio elettronico, premetto che sono di natura restio alle novità ed alle nuove tecnologie.

Dal mio punto di vista tradizionalista, vista l’affidabilità ed il peso del cambio meccanico non vedo comunque motivi per spendere almeno € 700 in più per un componente che non mi da nessun vantaggio in termini di velocità o di comodità e tantomeno di peso ed affidabilità (anzi, ho già sentito di parecchi ciclisti che han dovuto interrompere una gita per problemi al cambio elettronico o che si son fatti tutti il giro con lo stesso rapporto , cosa mai capitata con il  cambio meccanico …).

Quanto al freno a disco, a prescindere dalla loro affidabilità, rimango convinto che lo spazio di frenata dipenda al 90 % (se non di più) dalla forza aderente (minima) di un copertoncino da 25 mm., non certo dal sistema di bloccaggio della ruota; non credo quindi che valga la pena investire in un sistema di frenata nuovo, non ancora completamente collaudato, che incide su un aspetto marginale della frenata e che a quanto pare da anche qualche problema sia nella manutenzione sia nel cambio della ruota.

Ruote in carbonio artigianali 35 mm. … anche questa ottima scelta ed ottimo rapporto qualità prezzo.

Nessun problema in caso di vento laterale, massima scorrevolezza ed ottima reattività ai cambi di ritmo; frenata a livello di ruote in alluminio, quantomeno sull’asciutto.

Copertoncini Veetireco Apache 25 mm. … altra ottima scelta.

Stessa scorrevolezza dei 23 mm. che ho sempre montato (ad esempio gli Schwalbe Ultremo Zx, Michelin Pro 4 e, soprattutto, i Vredestein Fortezza Senso), ma comfort raddoppiato (anche entrando secco nelle numerose buche che le nostre strade ci regalano, non si beccano più legante sulle mani) e tenuta in curva imparagonabile.

Scelta, anche in questo caso, ottima; ma, in questo caso, con il rimpianto di non aver montato (o quantomeno con la voglia di provare subito) le nuove gomme in grafene di Vittoria.

Peso: 7,3 km (già montata con pedali, portaborracce e Garmin con contapedalate) … un peso apparentemente alto, se confrontato a quello che si legge sulle riviste riguardo alle nuove specialissime da 6,5 /7 chili (pesi peraltro calcolati al netto di pedali, portaborracce e computer), ma che – visto un servizio/test di GCN sui pesi delle bici usate dai pro al giro di Dubai – è assolutamente in linea con le bici usate dai professionisti in corse di pianura o vallonate.

Per quello che puo incidere un risparmio di 100/200 g. (se non sul portafoglio), direi che anche il peso è  buono.

Colori … il catalogo Hersh prevede la colorazione GALF, cioè una colorazione che sul lato sinistro è tinta unita azzurro, sul destro ha inserti arancio – bianco – nero; a me non piace molto, nè mi fanno impazzire le altre colorazioni ufficiali.

Le colorazioni delle bici sono in ogni caso completamente personalizzabili; su mio “disegno” a me han fatto un tinta unita argento con scritte in carbonio naturale di cui sono molto soddisfatto.

Nel complesso, una scelta assolutamente consigliata.

AGGIORNAMENTO: dopo circa 8.000 km la struttura delle ruote in carbonio ha definitivamente ceduto (probabile peraltro che il cedimento sia cominciato molto prima, anche attorno ai 5.000 km). Va bene tutto, ma un minimo di affidabilità in più è doveroso pretenderla anche da un paio di ruote in carbonio.

In realtà pessimi pessimi anche i copertoncini Veetireco, ben 2 su 3 hanno ceduto facendo scoppiare la camera d’aria prima di arrivare ai 2.000 km; il primo può essere un caso, il secondo no.

Posted by Simo

Sono Simone Frassi, comasco, avvocato civilista, viaggiatore (www.2wd.it), delle bici mi piace tutto, l'allenamento duro, le passeggiate senza fretta con gli amici, l'oretta in pausa pranzo, gli assalti ai miei PR su Strava, le chiacchierate in sella, la ricerca di strade nuove, le gare dei pro, le nuove tendenze di stile, le gite in mtb, l'esplorazione delle città in bici; le uniche cose che non sopporto sono l'agonismo di chi alle GF è pronto a tutto per guadagnare la posizione in classifica che gli consentirà di arrivare 3.000mo e (pur rendendomi conto benissimo che non sono fatti miei) la mancanza di ispirazione chi fa sempre lo stesso giro, come un criceto sulla una ruota (salvo che si tratti di girare a 40 km/h sul circuito di Monza). Email: simo@bklk.it Strava: https://www.strava.com/athletes/807017

10 Comments

  1. […] non tanto per la prova della bici – dopo aver orgogliosamente comprato solo 6 mesi fa una Hersh, l’ultima cosa che voglio è salire su una bici che mi faccia sentire la mia un chiodo […]

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  2. […] come nei cambi di direzione dia una sensazione di leggerezza molto maggiore di bici come la mia che pure, bilancia alla mano, pesano oltre mezzo chilo in meno) ed è comoda quanto basta per […]

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  3. […] con la Cannondale Supersix Evo o con una bici di fascia media come la Columbus Genius o la mia Hersh Speed Race incida sensibilmente sulla […]

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  4. […] Hersh Speedrace montata con Campagnolo Record, ruote Bore One 35, copertoncini Vittoria Corsa […]

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  5. […] questa Etape abbiamo usato: bici Hersh Speedrace, montata con Campagnolo Record, ruote Campagnolo Bora One 35 mm., copertoncini Pirelli Pzero e […]

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  6. […] questa Etape abbiamo usato: bici Hersh Speedrace, montata con Campagnolo Record, ruote Campagnolo Bora One 35 mm., copertoncini Pirelli Pzero e […]

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