All’ennesimo invito di Strava ad aprire un account Premium non ho resistito alla tentazione e ho ceduto, complice l’arrivo del Garmin 820, un’accoppiata che sulla carta dovrebbe essere vincente. Proviamo a capire se effettivamente ha senso avere accesso a tutte quelle aree Premium che normalmente sono off-limit per chi come me si è sempre accontentato di un account standard e ogni tanto cliccava su un link sbagliato o su un’area riservata, cui hanno acceso solo coloro che dispongono di un account a pagamento.
Ho aperto un account Premium in promozione, ho tempo 30 giorni per decidere se continuare e pagare €8 al mese o €60 in un’unica soluzione per un anno, per cui nel momento in cui scrivo sono già passati alcuni giorni in cui ho potuto familiarizzare con alcune delle opzioni riservate a noi eletti.
La prima porta che ho aperto è stata la riservatissima Bacheca dei Trofei, dove sono entrato come un bambino al luna park, finalmente! In realtà ho trovato un po’ di gagliardetti che mi ero dimenticato di aver conquistato durante il 2016.
Ho sfrugugliato la heatmap per vedere le aree in cui ho pedalato nella mia breve carriera ciclistica, ed ecco che il lago di Como e la Val d’Intelvi si colorano di un rosso intenso mentre il resto ha delle macchie più o meno blu a seconda delle volte in cui sono passato. Per cui a Mallorca noto la traccia del mio giro, così come a Londra e nelle Alpi francesi alcune delle granfondo dell’anno scorso. Qualche tono più intenso lo scorgo attorno a Bormio dove d’estate ho girato sui passi e nei sentieri della zona.
Abbinando alla versione Premium un computer GPS e uno smartphone, si attivano alcune delle opzioni che potrebbero rendere giustificata l’attivazione dell’account a pagamento. Si tratta di Strava Beacon e di Live Segment. Il primo consente di condividere la propria posizione con chi si vuole (fino a un max di 3 persone) quando si parte per il proprio giro. Un servizio che il mio Garmin 820 garantisce già: Bellopedalare sa sempre quando esco durante la pausa pranzo, per cui attivando il servizio sul sito di Garmin Connect il sistema fa partire una mail, un Tweet o un post per avvisare, anche in modalità pull, tutti coloro che sono interessati alle nostre performance che poi possono essere seguite sulle mappe di Garmin. Insomma, Beacon potrebbe essere un servizio interessante per chi non ha un Garmin e vuole aggiornare la propria compagna (o il proprio compagno) che arriverà in ritardo perché all’incrocio dove c’è il bar della birretta, questa volta per terra c’era un pezzo di vetro e insomma, si è perso del tempo…
Live Segment consente invece di essere aggiornati in tempo reale della propria performance durante un giro. Basta scegliere i segmenti preferiti, selezionando la stella associata, per ricevere sul proprio computer GPS il countdown quando si è prossimi all’inizio della salita e comunque del percorso a cui siamo affezionati. Alla partenza di un segmento Live con mia sorpresa ho visto scorrere i nomi di chi seguo su Strava con i loro tempi, nomi e tempi di persone che stavano in quel momento lavorando dietro una scrivania o in giro da qualche altra parte, su altre salite. Detto che i miei tempi non sono mai da primo della classe, chi invece li fa e li fa regolarmente, sappia che spesso il vostro nome appare su un qualche computer di una persona che vi segue su Strava e che vi regalerà pensieri spontanei, normalmente sotto sforzo… Scorrendo i nomi è anche possibile selezionare il proprio record personale (PR) come riferimento. In entrambi i casi si ricevono informazioni in tempo reale dal momento in cui si prende la traccia del segmento: distacco positivo o negativo rispetto al tempo che avete selezionato come riferimento.
Insomma, che ansia.
Preferisco ancora uscire e quando mi va iniziare a spingere se ho voglia, o anche no quando mi voglio rilassare, senza sapere che Tizio in quel tratto mi sta dando 50” o che io in passato andavo molto di più di quanto non stia andando in quel momento.
Queste le prime sensazioni, tra un paio di settimane proverò a fare un nuovo punto per capire se e come avere un account Premium possa effettivamente andare oltre il divertimento di scoprire che giro tanto sul lago di Como e che dopo l’ennesima granfondo dell’anno scorso avevo raggiunto il mio picco di forma…
UPDATE 14/06/2017
Dopo il test iniziale del mio account Strava Premium ho continuato a beneficiare degli extra da un paio di mesi, complice l’offerta iniziale che mi è stata estesa gratuitamente a due mesi e poi la mia dimenticanza della scadenza del mese aggiuntivo.
Le conclusioni rimangono sostanzialmente le stesse: se possedete un Garmin l’upgrade all’account Premium rimane un po’ come un biglietto di prima classe su un treno regionale, un costo inutile che raramente ti garantisce il valore aggiunto del sovrapprezzo.
Ciò che sto apprezzando è il grafico Fitness & Freshness che indica lo stato di affaticamento del mio corpo secondo lo sforzo che sostengo durante le uscite e che determina anche la mia forma fisica. Nulla di scientifico, solo un indicatore utile per capire quando tornare a spingere per non rischiare di ritornare a casa distrutto dai dolori alle gambe…
Ma questo non è ancora sufficiente per farmi dire che l’upgrade sia necessario e utile. Però aspetto ancora un po’ prima di disdire il mio account, chissà che il biglietto di prima classe non mi riservi qualcosa di veramente utile…
Utile e ben descritte le tue riflessioni su Strada premium e sulla filosofia ciclistica in generale, complimenti. Scarso il mio inglese e pigro nel tradurlo, ho trovato utilissime le informazioni. Grazie!
[…] evitare imprecisioni fastidiose, approfittare dell’offerta di abbonamento gratuito 30 gg. a Strava Premium e mettere tra i segmenti preferiti tutte le salite e i cavalcavia sul percorso, in modo che in ogni […]