Appuntamento con l’ormai mitologico Mark Broon alle 6.30 in Piazza della Funicolare. Poi salita a Brunate in funicolare e alle 6.55 partenza in bici verso Bellagio per il sentiero del Triangolo Lariano, poi Cadenabbia in battello, Croce di Menaggio per la pista ciclabile sulla vecchia via del tram, salita al Rifugio Venini da Benelario per la Strada dei Cavalli, discesa a San Fedele, risalita al Rifugio Prabello, poi Monti di Binate, Bisbino e ritorno a Como; in poche parole, il giro del primo bacino del Lago di Como facendo all’andata i sentieri lungo il crinale delle montagne lungo la sponda est ed al ritorno quelli lungo il crinale ovest.

Partenza con il buio

In  tutto 115 km di cui circa 40 su sterrato e 6 su pista ciclabile, 3.500 mt D+, 9 ore e 15 minuti nette in bici (per la precisione, 8 in bici ed una abbondante spingendo la bici a mano fino all’Alpe di Lenno) e 11 ore e mezzo lorde.

Pausa panoramica al Rifugio Riella

Quando fai un giro così, non sa dai che parte cominciare per raccontarlo.

E allora partiamo dal relive della “sgambata”, così sistemiamo in un colpo solo la questione panorami e le 20 persone che mi hanno chiesto chi me lo faccia fare; cliccate quì e godetevelo.

Guardatelo, fidatevi di me sulla parola se vi dico che nelle giornate terse (purtroppo non quella che abbiamo trovato noi) oltre a quello che si vede nel relive ci sono meravigliosi panorami sul Monte Rosa, la Grigna e il Legnone.

Dove trovate un altro percorso così? Dove trovate un altro lago così? Dove trovate un sentiero interamente pedalabile che segue i crinali delle montagne salendo e scendendo per ogni valle? Posti così non valgono la fatica di una pedalata epica?

Tra il Rifugio Riella e la Colma di Sormano

Un giro così sarà sempre un sogno perchè amo il mio lago, perchè la vista del Lago assieme al Monte Rosa dal Rifugio Riella è stupenda, perchè sbucare all’Alpe Terrabiotta e trovarsi sotto i tre rami del lago è un’emozione a cui non ci si abitua mai, perchè il lago visto dai silenzi delle montagne è ancora più bello, perchè la vista sul lago e le montagne dai Monti di Tremezzo non ha prezzo (certo quello della fatica per arrivarci è ben inferiore), perchè con tutta questa bellezza basta proprio un attimo per dimenticarsi di tutte le bestemmie e di tutti i “mai più” detti spingendo la bici tra le pietre della Strada dei Cavalli, perchè la vista dai Monti di Tremezzo ti porta via molta più stanchezza di quanta ne abbia accumulata per arrivarci.

Un posto che lascia senza parole non ha bisogno di alcun commento

E anche perchè – dati Strava alla mano – questo percorso non l’ha mai fatto nessuno, perchè inventandocelo io e Mark Boon abbiamo aperto una via che spero molti – chi già ama il nostro lago e chi non lo conosce – imiteranno (a loro rischio e pericolo, però, risalire al Venini è una mazzata, uomo avvisato non venga poi a lamentarsi con noi !), perchè un giro così ha il sapore dell’impresa, perchè il gusto dell’esplorazione è il sale del ciclismo che ci piace, perchè spingere la bici per un’ora è un prezzo ragionevole da pagare per arrivare al Venini (d’altra parte, chi non ha mai camminato in montagna per ore  e ore? farlo spingendo una bici non dovrebbe essere poi così strano, se fosse il prezzo da pagare per arrivare in un posto meraviglioso, esattamente come per le camminate in montagna).

Cosa volete che sia un gran mal di culo di fronte a tutto ciò?

Traversata in traghetto

I freddi numeri:

da Brunate alla Capanna Cao: 3 km su asfalto, tutti in salita;

dalla Capanna Cao allo ski lift del San Primo: 21 km ininterrotti su sterrato, un po’ in salita (secche quelle per arrivare al Riella e poi all’alpe Terrabiotta) e un po’ in discesa, comunque pedalabili al 99 % (ai meno acrobatici, come me, consiglio di abbassare la percentuale di pedalabilità al 95 % facendo a piedi i 3-400 mt. più difficili della discesa dal San Primo); consigliabile pedalare in modalità risparmio energetico ed evitare sforzi che prima o poi si pagherebbero.

Arrivo a Cardano

dallo ski lift a Bellagio: 13,5 km, tutti su asfalto, tutti in discesa;

da Bellagio a Cadenabbia: né asfalto, né sterrato … attraversata in traghetto;

da Cadenabbia a Menaggio: 3 km lungo la strada Regina;

da Menaggio a Cardano: 6 km, su pista ciclabile, in leggera salita, fino al paesino di Cardano;

Cardano, scorta d’acqua nel Camelbak

da Cardano a Benelario: 3 km su asfalto;

da Benelario ai Monti di Lenno: 10 km sulla “Strada dei Cavalli”, una mulattiera con fondo in sassi e roccia, i primi 1,2 km pedalabili, poi circa 5 km al 20 % di media e per di più con un fondo in pietre sulle quali sarebbe difficile pedalare anche in pianura, 3 km piani e l’ultimo chilometro in salita ripida, ma pedalabile.

Per superare i 5 km durissimi, per un ciclista normale c’è un solo sistema: alzare bandiera bianca prima ancora di iniziare a lottare, tanto tentare di salire in bici vorrebbe dire resistere 3-400 mt al massimo e inondare le gambe di acido lattico; è decisamente meglio scendere dalla bici appena ci si trova il muro davanti a sé e salvare la gamba per risalire in bici quando “spiana” al 15 %. Facendo così – salvo FORSE chi monta il 52 (ovviamente dietro) – si riesce a pedalare un paio dei 5 km, si guadagna un po’ di tempo e alla peggio si risparmia energia preziosa che tornerà comunque necessaria per risalire al Bisbino.

Pedali chi può

Attenzione, da Benelario ai Monti di Lenno sono oltre due ore in cui non si trova goccia d’acqua, quindi è meglio avere un Camelbak o una seconda borraccia e riempire tutto a Cardano o Benelario.

dall’Alpe di Lenno ai Monti di Temezzo: un paio di chilometri, di una bellezza che giustifica e fa dimenticare ogni sforzo fatto.

dall’Alpe di Lenno al Pian d’Alpe: 20 km su asfalto, un po’ in salita e un po’ in discesa.

dal Pian d’Alpe al Bisbino: 11 km su sterrato, fino al Sasso Gordona su acciottolato (odioso) e poi su sterrato, la prima metà in salita, la seconda in discesa, salvo strappo finale;

dal Bisbino a Como: 20 km, tutti su asfalto, tutti in discesa o pianura.

Insomma, salite su sterrato, discese su asfalto; chi avesse più tempo, può scendere per mulattiere anche fino a Pra Filippo (sopra Bellagio) e/o arrivare al Pian d’Alpe dall’alta Via dei Monti Lariani e/o scendere a Cernobbio dal sentiero che passa per Pievenello (altro posto imperdibile).

Monti di Tremezzo, panorama di una bellezza che giustifica ogni sforzo

Tabella di marcia e consigli:

Partenza dal Piazzale della funicolare a Brunate alle 6.55; colazione alla colma di Sormano alle 9.00, arrivo a Bellagio alle 10.30, sbarco a Cadenabbia alle 11.00, arrivo all’Alpe di Lenno alle 14.00, pranzo a San Fedele alle 14.30, ripartenza alle 15, arrivo al Bisbino alle 17.15, arrivo a Como poco prima delle 18.00.

Tutto ovviamente a ritmo lento, chiacchierando e risparmiando ogni energia possibile per finire il giro.

Come detto, un giro bellissimo e una meravigliosa avventura.

Fatta in un giorno solo, con la sig.ra Broon a casa ad aspettare (giustamente) sconsolata il marito, il tempo è però tiranno, il che significa sacrificare le varie soste e rinunciare alla deviazione fino ai Monti di Tremezzo, che è con l’Alpe di Terrabiotta il posto più bello di tutto il giro e quello che da un senso a tutto.

La bolla davanti all’Alpe di Lenno

Facendo lo stesso percorso in due giorni,  si perderebbe il sapore dell’impresa, ma si raddoppierebbero i tempi per le soste e, dormendo al Rifugio Venini, ci si godrebbe lo spettacolo dell’aba e del tramonto dal Galbiga; in due giorni e mezzo, si potrebbe aggiungere anche un tramonto, un’alba e una cena spettacolare anche al Rifugio Riella.

Insomma, un giorno, due giorni o tre giorni … a ciascuno il suo, ogni opzione è bellissima, c’è solo da scegliere.

Difficoltà tecniche di guida bassissime: a parte il sentiero dei faggi e 3-400 mt per arrivare alle piste del San Primo, dove si fa prima a scendere dalla bici, il percorso è su strade forestali carrozzabili; non è necessario essere degli acrobati per finirlo.

Alpe di Lenno

Giro fattibile anche con le mtb elettriche, a condizione che ci si organizzi con la ricarica; dubito che una sola batteria basti e le 2-3 ore necessarie per ricaricarla farebbero perdere troppo tempo per fare il giro in giornata.

Per un giro simile, attrezzatura rigorosamente Made in Como, con orgoglio laghé: bicicletta Hersh Kubrik Race ed abbigliamento Breva, entrambi messi a dura prova e promossi a pieni voti.

Stay tuned e saprete quando organizzeremo una nuova Lake Epic (e quanto decideremo di stare in giro). Chi volesse andare da solo, parta appena può, ci tagghi e metta l’hashtag #lakeepic (i Sudafricani della Cape Epic apprezzeranno la semi-citazione).

Posted by Simo

Sono Simone Frassi, comasco, avvocato civilista, viaggiatore (www.2wd.it), delle bici mi piace tutto, l'allenamento duro, le passeggiate senza fretta con gli amici, l'oretta in pausa pranzo, gli assalti ai miei PR su Strava, le chiacchierate in sella, la ricerca di strade nuove, le gare dei pro, le nuove tendenze di stile, le gite in mtb, l'esplorazione delle città in bici; le uniche cose che non sopporto sono l'agonismo di chi alle GF è pronto a tutto per guadagnare la posizione in classifica che gli consentirà di arrivare 3.000mo e (pur rendendomi conto benissimo che non sono fatti miei) la mancanza di ispirazione chi fa sempre lo stesso giro, come un criceto sulla una ruota (salvo che si tratti di girare a 40 km/h sul circuito di Monza). Email: simo@bklk.it Strava: https://www.strava.com/athletes/807017

3 Comments

  1. […] (valgono solo i rifugi CAI). Nel mio caso, il giro è la mitica dorsale del triangolo lariano, il Sentiero delle Colme, dove arriviamo a una quindicina di km dal Cao alla Colma di Sormano (più o meno altrettanto se […]

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  2. Complimenti Simo. Bellissimo giro che provo a fare non appena si scalda un po’. Complimenti anche per il testo. Molto ben scritto. Molto gradevole. Non ho trovata la traccia qui, ma ti ho trovato su Strava e la ho scaricata dal tuo profilo.

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    1. Buon divertimento!
      Solo un consiglio (che magari riuscirò a collaudare anch’io) … spingere per spingere, prova a salire al Venini dal golf di Menaggio, almeno hai una vista super sul lago!

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