Passando dalle cime innevate delle Alpi alle spiagge bianche delle Mauritius, questo è il racconto del mio primo viaggio con la Wilier Granturismo da poco acquistata.

Non ho mai considerato Mauritius come un posto dove andare in bicicletta, per me quest’isola è sempre stata solo e unicamente un bel posto dove passare un periodo di relax, godendosi il sole caldo e scappare dal freddo inverno del Nord Italia. Abbiamo deciso di andare a Mauritius con tutta la famiglia ospitati da un vecchio compagno di università. Per noi non era la prima volta, ci andammo 16 anni fa in uno dei nostri primi viaggi di coppia, senza bambini, ovviamente quella volta non ci andai con la bicicletta!

Prima di partire mi sono informato leggendo alcuni post su internet per capire se fosse possibile pensare di girare con la bici da corsa, non potevo permettermi di perdere la condizione fisica faticosamente raggiunta per prepararmi alle mie prime Granfondo e già messa a dura prova da pranzi e cene natalizie. Quindi decisi che ne valeva la pena: portiamo la bici a Mauritius, dopo tutto è estate laggiù, le strade dovrebbero essere in buone condizioni e ho letto che la cultura ciclistica sta crescendo sull’isola.

scicon-bag

La bici nella borsa pronta per il volo

Per portare la bici ho chiesto in prestito a un amico la borsa della Scicon, con cui lui ha già affrontato diverse Granfondo. Credo valga la pena ricordare che per me si trattava della prima esperienza: non ho mai portato la mia bici da corsa fuori dalla Lombardia!

Grazie all’aiuto di un filmato trovato su YouTube, sono riuscito a sistemare la bici nella borsa, senza dimenticare il supporto di mia figlia (6 anni) sono riuscito a farlo al primo tentativo, semplice e facile. Occorre rimuovere le ruote, sgonfiarle completamente, affrancare la bici sul telaio centrale della borsa e sistemare i vari pezzi all’interno degli scomparti predisposti e infine chiudere la cerniera. L’imballaggio è veramente ben fatto e imbottito, ma ancora avevo dei dubbi se la bici di 5 mesi sarebbe arrivata a destinazione tutta intera…

Abbiamo volato con Emirates da Milano Malpensa con uno stop-by a Dubai. Dopo alcune telefonate all’assistenza ancora dubitavo che non dovessi pagare nulla per il bagaglio extra, ma così è stato: tutto è incluso nei limiti del bagaglio da stivare da 30Kg, la borsa pesa 8,5Kg, la bici 7,5Kg, mi restavano ancora 14Kg di bagaglio in stiva oltre alle classiche borse a mano da portare dentro l’aereo: un affare!

Ho consegnato la bicicletta nell’area dei bagagli fuori standard con la richiesta di trattare la borsa con cura, lo so che non era necessario, ma quello era ciò di cui avevo bisogno in quel momento: ho letto le peggior cose su come il personale degli aeroporti trattano le valigie. Chiesi anche alla signora dei bagagli di apporre l’etichetta fragile sul bagaglio, un’altra medicina necessaria a placare la mia crescente ansia di come la bicicletta avrebbe viaggiato fino a destinazione…

Così dopo 12 ore di volo e lo scalo a Dubai, ritrovo la bici all’aeroporto di Mauritius. Vedendo la bici uscire sul nastro delle consegne dei bagagli fuori misura, già temevo il peggio. E invece eccola qua, tutta intera senza un graffio, nulla era andato storto: la bici era in perfette condizione e pronta per girare sulle strade di Mauritius: il prossimo grosso punto interrogativo!

Mauritius in bici

Una sosta per godere del magnifico panorama

 

Posted by Max

Ciclista da quando è nato. Ha provato la sua prima bici da corsa nel 2015 perché si erano esauriti gli sport da lui praticabili e ne è rimasto folgorato: "posso tornare a fare sport senza soffrire di tendinopatia!", per poi tornare a soffrire sulle salite attorno al lago di Como. Lavora in aziende digitali da vent'anni e pratica anche la vela (senza soffrire). Ha una Wilier GTR 2015, una Passoni XXTi Campy Super Record + Bora e una Canyon Neuron. Scrivigli a max@bklk.it

One Comment

  1. […] le Zonda ho fatto le mie prime granfondo, hanno viaggiato a Mauritius, le ho portate in Spagna per la Mallorca312 sotto la pioggia iniziale dove in tanti si fermavano a […]

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