Quando Marco mi ha scritto per chiedermi se volevamo partecipare alla pedalata che stava organizzando in occasione di Raggio, ci ho messo un pò a capire di cosa stesse parlando. Tra il nome della manifestazione e quello della location, mettere insieme i pezzi di Raggio, stile di vita a pedali, a Spazio Fase, non è stato immediato neanche con l’aiuto da Mountain View.
Cogliamo l’occasione per far provare ad Andrea, anima in pena in cerca di una nuova bici, la Canyon Aeroad (combinazione la stessa che avevo usato io nelle Langhe) e, rischiando qualcosa, mettiamo per la prima volta Gian su una bici da corsa: ad oggi ha pedalato nella sua vita solo su ebike in offroad: cominciamo male, abbigliamento inadeguato e pedali da offroad da mezzo chilo l’uno, sui quali spinge con delle Salomon da Trekking nella cui suola non riesco neanche ad immaginare i watt che vengono dispersi.
A noi si unisce un gruppetto di follower che arriva per l’occasione da Milano: ci siamo, borracce piene, temperature in aumento, fresco all’ombra tiepido al sole.
Monto la Gopro sul manubrio, e l’occhio ben vigile sul neofita, tra l’incudine di Andrea che vuole scaricare sulla Aeroad la sua voglia di test ed il martello della prima volta con il manubrio curvo.
Dopo qualche km di riscaldamento scaliamo il Colle Gallo, nervoso ed irregolare, sulla cui discesa prendiamo freddo, e puntiamo dritti al Selvino, 10 km al 5,5 che affronto con poca voglia, infreddolito nel frattempo; imbocchiamo la rotonda “Siamo arrivati?” “No, inizia una salita di 10 km” “Ok…”
Il Selvino, che mi ricordavo aver scalato durante la Gimondi 3 anni prima, è LA salita perfetta: regolare, pedalabile, con il giusto numero di tornanti. Un panorama stupendo e la vista aperta fanno il resto.
Ognuno la affronta al suo ritmo ed arriviamo scaglionati, con il respiro a pieni polmoni che fa condensa e ci consiglia di girare le bici ed affrontare la discesa appena arrivati in cima.
Gian, dopo una mattinata da eroe paga un pò di pegno ed i 1.300 abbondanti della sua prima esperienza in bici lo costringono ad addentare una focaccia in vetta, mentre noi stiamo già puntando le nostre bici verso Spazio Fase.
Lasciamo le bici nel furgone ed entriamo: la location è una figata pazzesca, una via di mezzo tra l’East Market, il Chelsea Market e qualsiasi mercatino dell’usato di Williamsburg. Siamo ad Alzano, provincia di Bergamo, nella provincia più provincia di Italia, e si respira l’atmosfera post-industriale delle metropoli americane, tra le colonne dell’openspace che ha preso lo spazio della carteria Pigna, nel cuore di ognuno di noi per averci accompagnato per una vita con i Quablock.
Tra gli espositori non c’è ne è uno banale, al confine tra artigiano e creativo, tra il vorrei comprare tutto ma in realtà non me ne farei niente di quasi tutto. C’è chi vende le bici con il manubrio in legno, chi le cargo ebike a 5.000 euro, chi le borse in cuoio che costano come una Panda usata, ma anche, e sia lodato, chi fa Hamburger da godere e chi mesce la più meritata delle birrette.
A parte qualche eccesso di fighettismo che ormai è inevitabile in un settore di moda come quello del ciclismo, camminare tra gli espositori è un piacere e con tutti viene voglia di scambiare quattro chiacchiere. Nel frattempo ci ricongiungiamo con Gian allo stand della Canyon, unico marchio mainstream ad avere la lungimiranza di essere presente, con i modelli delle sue bici meno tradizionali possibili, tra le quali spicca la Inflite, ciclocrossista con sangue belga nelle vene.
Mi conferma che la Endurace che ha provato ha fatto breccia nel suo cuore ed intavola la trattativa per l’acquisto. In 70 km è sbocciato l’amore, benvenuto trai BKLKers, Gian!
Proseguiamo e ci emozioniamo quando più persone ci fermano riconoscendo il nostro smanicato BKLK: i nostri follower sono ovunque ed essere riconosciuti è commovente, se avessi i capelli mi sentirei una rockstar.
Chiudo il languorio che ho con una torta alle mele, probabilmente bio, sicuramente di moda, forse con glutine, magari con l’olio di palma: euro 4,5 alla fetta. Il dazio da pagare allo sport del momento. Ben venga, come controindicazione, se insieme porta eventi come questo, che speriamo trovi la forza di espandersi ulteriormente.
Ci rivedremo sicuramente l’anno prossimo.
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