Anni di politiche disastrose a tutela del ciclista hanno sviluppato un riflesso incondizionato: vedi un cartello pista ciclabile e subito pensi che sia la solita gimkana su e giù dai marciapiedi, che si interrompe dando la precedenza alle macchine non appena ci sia la benchè minima possibilità che ne passi una. Vedi le indicazioni per il Sentiero Valtellina lungo la Statale dello Stelvio e pensi che anche questa sia la solita buffonata fatta per mettere la parola pista ciclabile sul curriculum di qualche politico in cerca di un pugno di voti verdi.

E invece no, qui le cose sono state fatte bene.

La pista è lunga un centinaio di chilometri da Colico a Grosio (ed un’altra decina ancora in costruzione per arrivare fino a Bormio) ed ha tutto quello che una pista ciclabile deve avere: per il 90 % è su piste ciclabili fatte davvero per pedalarci e per un 10 % su stradine

secondarie condivise con le macchine (comunque a traffico zero), ci sono 5 stazioni di noleggio bici (Bormio, Tirano, Sondrio – Albosaggia, Morbegno e Colico) con la possibilità di prendere la bici in una stazione e lasciarla in un’altra tornando in treno, ad ogni chilometro c’è un cippo che segnala la posizione e la distanza dai vari paesi, l’asfalto è prevalentemente buono, salvo alcuni tratti su strade bianche (bellissime!) ed alcuni, soprattutto a valle di Sondrio, in cui le radici degli alberi hanno sollevato l’asfalto, senza peraltro creare grossi problemi … nel complesso, una bella sorpresa!

L’altra sorpresa, ancora più bella, è il percorso.

La Valtellina, si sa, è una valle stretta, lunga, trafficata e molto popolata, per cui è difficile trovare aree completamente immerse nella natura.

In effetti per alcuni tratti la ciclabile rimane molto vicino alla Statale dello Stelvio e/o alla ferrovia; per una buona parte, però, la pista riesce non so come a perdersi in mezzo alla natura, soprattutto nel tratto tra Tirano e Sondrio, in cui a volte ci si ritrova tra pratoni che si fa fatica a credere siano in Valtellina, a pochi metri ma ad anni luce dalla S.S. dello Stelvio percorsa centinaia di volte in macchina. Ovvio poi che la maggior parte corre lungo l’Adda, il che non guasta certo (soprattutto la parte tra Colico ed il ponte del passo sull’argine del fiume è bellissima).

Altro pregio: il percorso è adatto a tutti, sia alla famiglia che vuole fare una scampagnata pedalando per i circa 20-25 km tra una stazione e l’altra (nel caso, i miei tratti preferiti sono quello tra Sondrio e Tirano e quello da Colico al Ponte del Passo), sia al ciclista più sportivo che se la vuole fare tutta.

Io, per non sbagliare, la prima volta ho fato una scampagnata con mia moglie e poi me la sono fatta tutta, partendo da Como ed arrivando fino a Bormio, solo andata (qui il relive).

Bellissima tutte e due le volte, ovviamente a condizione che si prenda anche il giro con la bici da corsa come una pedalata su pista ciclabile, con i ritmi da pista ciclabile ed il dovuto rispetto per i ciclisti più lenti.

Per chi volesse farla con la bici da corsa un suggerimento: non sempre il percorso della pista ciclabile è meglio della strada aperta al traffico, ad esempio tra il bivio di Stazzona e Tirano la pedemontana tra i meleti è molto meglio del Sentiero Valtellina vero e proprio … sempre meglio studiarsi prima il percorso e scegliere la strada migliore di volta in volta.

Quelli che proprio non si riescono a evitare, purtroppo, sono i tiri odiosi tra Grosio e Bormio, soprattutto quello al 12-13 % per superare la frana di Sant’Antonio Morignone; c’è di peggio su altri percorsi.

Vista la bellezza della pedalata, mi è venuta voglia di VEN-TO … chi sa che quest’estate …

Per questa pedalata abbiamo utilizzato:

Bici Rose Count Solo (a noleggio, € 20)

Abbigliamento Marcello Bergamo Aero, calze The Wonderful Socks, Casco Ekoi

Posted by Simo

Sono Simone Frassi, comasco, avvocato civilista, viaggiatore (www.2wd.it), delle bici mi piace tutto, l'allenamento duro, le passeggiate senza fretta con gli amici, l'oretta in pausa pranzo, gli assalti ai miei PR su Strava, le chiacchierate in sella, la ricerca di strade nuove, le gare dei pro, le nuove tendenze di stile, le gite in mtb, l'esplorazione delle città in bici; le uniche cose che non sopporto sono l'agonismo di chi alle GF è pronto a tutto per guadagnare la posizione in classifica che gli consentirà di arrivare 3.000mo e (pur rendendomi conto benissimo che non sono fatti miei) la mancanza di ispirazione chi fa sempre lo stesso giro, come un criceto sulla una ruota (salvo che si tratti di girare a 40 km/h sul circuito di Monza). Email: simo@bklk.it Strava: https://www.strava.com/athletes/807017

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