Prendi 5 persone con lavori diversi e una vita intensa (felicità a momenti ed un futuro incerto di conseguenza), e tenta di fargli organizzare una pedalata via mail. Dimentica di aiutarti con doodle. Ne verrà fuori una chat infinita che ci porterà a trovarci il venerdì di Pasqua già stremati ancor prima di agganciare i pedali.

L’appuntamento è ad Arona, dove non risparmiamo ai turisti il solito imbarazzante spettacolo di nudismo mentre tentiamo di usare le portiere della macchina come sipari: ne usciamo impeccabili, in completo Marcello Bergamo la cui versione Aero compensa il taglio slim con un total black che concede qualcosa a fisici non proprio da scalatori colombiani.

La giornata è di quelle da tutto esaurito alla voce test: la scusa ufficiale è quello del test dell’abbigliamento, ma ci infiliamo anche 2 Cinelli Superstar nuove di zecca e una Columbus che si fa notare meno ma che sarà la sorpresa di giornata.

Mentre io e Max stiamo ancora cazzeggiando, Simo è già nel mirino di Enrico che ha il dito particolarmente caldo e lo immortala mentre scruta sognante l’orizzonte del Lago Maggiore.

Mentre mi vesto, racconto a Marco di come ancora mi facciano male le mani ad una settimana di distanza dalla Parigi Roubaix, che userò come scusa ad ogni strappo sul quale mi staccherò dal duo di testa. Mi fa qualche domanda molto interessata di come mi sia trovato con il kit che mi aveva messo a disposizione e gli confermo che la loro “ibrida” IDRO che vendono 50% dell’equivalente Gabba Castelli sia stata perfetta con i 4 gradi del primo mattino come con i 20 dell’arrivo.

Spostiamo la macchina e saliamo tutti sul furgone per raggiungere i piedi del Mottarone e, pronti via, cominciare la salita a freddo. Le prime foto artistiche in un lavatoio non ci dicono bene, con metà paese in fila a riempire le taniche ed Enrico che non riesce a cogliere il contesto adatto; finito il cazzeggio, pedaliamo per davvero.

Il Mottarone è una salita durissima, lunga, sulla quale è impossibile prendere il ritmo. La fatica è alleggerita in parte dall’essere soggetto degli scatti fotografici, che per contro rendono ancora meno ritmica la salita, tra soste, accelerate ad uso dei fotografi, e goffi tentativi di tenere dentro la pancia quando capisco che l’instantanea potrà essere impietosa.

Mentre Marco si gode il panorama, Enrico rischia la vita, in alcuni momenti sdraiato nel cassone del furgone, in altri arrampicato in mezzo ad alberi per coglierci in mezzo alla natura.

La seconda fontana di giornata è impallata da una macchina che da sola rovina tutta la prospettiva della foto: con un sorriso a denti stretti del proprietario otteniamo che venga spostata e ne godiamo la bucolicità!

Non siamo neanche a metà salita e nonostante la pendenza si senta, le gambe cominciano a girare dignitosamente, con la testa che è già alla polenta e vino rosso che ci attende in vetta. Lo scollinamento non ci riserverà il trattamento che avremmo meritato dalla cucina, ma il sempre ottimo panesalame, è accompagnato dagli anedotti di Marco sulla carriera di Marcello Bergamo e su come sia diventato il mondo dei pro.

Ci buttiamo in discesa a goderci i dischi delle nostre Cinelli, restituendo in parte il distacco che Simone, ancora aggrappato ai caliper della sua Columbus, ci riserva come al solito in salita.

Enrico si supera, sdraiato a pancia in giù, con le braccia protese verso il basso e la camera a sfiorare l’asfalto per trovare la prospettiva migliore, e noi non ci possiamo certo tirare indietro. Accettiamo l’inalzamento dell’asticella e gli pedaliamo a 70 all’ora a pochi centimetri dal paraurti: il risultato di queste foto darà il giusto premio al rischio corso.

La discesa regala anche il tentativo di soccorso di due ragazze in panne, con qualcuno che si prodiga e qualcuno che ci prova.

L’arrivo sul lago, con lo sbalzo 1.400-200 ci da una sensazione di caldo estivo, e la chiusura con una birra ghiacciata diventa la naturale fine di una bellissima giornata, tra pedalate (a tratti), chiacchiere (tante) e anedotti su un marchio come Marcello Bergamo, il cui valore dell’abbigliamento ha sicuramente un rapporto qualità/prezzo impareggiabile per i marchi più blasonati.

www.marcellobergamo.it

 

Posted by Gio

Terzino sinistro per indole, ciclista per esigenze di salute, comincia a pedalare dopo aver sfondato la soglia dei 100 kg. Si appassiona alla bici e tenta di dimagrire per andare meno piano in salita. Ossessionato dalla tecnologia scopre Strava, dal quale sta tentando di disintossicarsi. Pedala sua una BMC RoadMachine con Campy Record EPS Disc e Bora.

One Comment

  1. […] Bikelikealaker praticano il ciclismo della stragrande maggioranza degli amatori, con lo stesso passo e le stesse modalità: per scoprire quale è stata la loro prima esperienza con i prodotti MB e quali le loro impressioni tecniche, non vi resta che leggere il loro blog Sul Mottarone con Marcello Bergamo […]

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